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domenica 27 aprile 2014

TRALICCI, CHIATRI VA ALLA GUERRA: “SINDACO, DEVI TUTELARCI”

Sabato, 26 Aprile 2014 - Pericoli per la salute e un rischio serio anche per l'ambiente. I cittadini di Chiatri non hanno intenzione di restare a guardare. E’ per questo che intendono segnalare anche all'autorità giudiziaria alcuni aspetti legati alla realizzazione del nuovo tracciato dell'elettrodotto che sta sollevando l'Oltreserchio all'autorità giudiziaria. A farsi portavoce del malcontento della popolazione è ancora una volta l'avvocato Cesare Ciacca che con una lettera aperta si rivolge direttamente al sindaco Alessandro Tambellini. L'avvocato accusa il primo cittadino di non aver avvisato per tempo i cittadini di quanto stava avvenendo: “Su due profili - si rivolge Ciacca al sindaco - Lei non può e non deve rimanere neutrale: il primo è il pericolo di lesione del diritto costituzionale alla salute, anche se riguarda pochi individui; il secondo è la deturpazione dell’ambiente, del paesaggio e del panorama, che nella zona di Chiatri, unica finestra diretta verso il mare del Comune di Lucca, di cui è gioiello meraviglioso, è pubblicamente segnalato, con specifica dicitura in pietra, al passo del Quiesa, sul muro laterale di svolta dalla via Sarzanese verso la strada che sale verso i Monti di Chiatri. Qui appaiono, agli occhi degli stupefatti turisti, abitati, capanne, stalle di epoche dei secoli passati e anche un pregiato edificio del ‘500, che, in tale periodo, si dice fosse una succursale del Comune. E i Monti di Chiatri, come gli altri abitati del paese che si distende in una vasta area, verrebbero ad essere stretti in una morsa di due elettrodotti, con una moltiplicazione di giganteschi piloni, veri e propri ecomostri”.
In mezzo - prosegue Ciacca - verrebbero a trovarsi i ruderi del castello, risalente a prima degli anni mille, distrutto dal Comune di Lucca in una feroce guerra con il Castellano del luogo, il quale aveva rapito la principessa Ermengarda, figlia del re Lotario, il cui Stato si estendeva fra le coste dell’Inghilterra e della Francia, della quale si era follemente invaghito mentre la Principessa transitava lungo la via Francigena in pellegrinaggio di devozione verso il Centro della Cristianità. Di Ermengarda rimangono tracce in una tomba nei sotterranei dell’attuale Palazzo di Giustizia, in via Galli Tassi e in una maestosa lapide in marmo, in lingua latina, sul muro delle scale che salgono verso la Procura della Repubblica, nello stesso edificio. Nella Chiesa di Chiatri Giacomo Puccini aveva ascoltato il Te Deum, cantato dalle voci potenti dei contadini del luogo, forgiate dalle dura vita agreste, Te Deum da Lui riproposto, con la stessa robustezza nell’opera La Tosca, con il suono in lontananza della campane di Bargecchia, che ancora si possono udire. Storia, cultura ed ambiente rendono Chiatri un luogo incantato della memoria, selvaggio e delicato, intatto e sacro nello scorrere dei secoli, un altissimo pregio che si traduce in valore economico e turistico da esaltare e non da soffocare e annichilire con immensi piloni, alti 50 e 20 metri. Lei, forse, non si rende conto del tesoro che Chiatri costituisce per la città di Lucca? E’ assolutamente certo che i giganteschi piloni Terna, posti sul crinale delle colline, in vista del mare, visibili dalla costa Tirrenica, incombenti, con le loro immense campate di numerosi cavi, sulla delicata trina degli oliveti, dei campi lavorati, dei boschi, di una bellezza speciale per la varietà degli alberi e dei loro colori costituirebbero un disastro del patrimonio paesaggistico, storico-artistico, archeologico. Sono valori assoluti che devono essere tutelati con la più completa determinazione ed energia. Con l’attuazione del progetto Terna, il disastro ambientale e paesaggistico sarebbe immenso ed irreversibile”.
Sotto accusa anche i presunti rischi per la salute: “Le distanze di sicurezza degli habitat dagli elettrodotti calcolate da Terna - incalza Ciacca - non hanno nessuna certezza scientifica, mentre sono notori in Italia i frequenti casi di leucemia e di tumori lungo tali reti elettriche e il dibattito è ovunque in corso anche con molte controversie giudiziarie nei confronti della Terna e dell’Enel. Sarebbe gravemente turbata la serenità, l’identità della comunità del vasto paese di Chiatri, identità che si connette intrinsecamente all’ambiente”.
Noi - aggiunge Ciacca - non siamo disposti a fare da cavie e a sentirci dare ragione sull’insufficienza di tali distanze soltanto dopo avere constatato l’insorgenza dei tumori e delle leucemie, dopo essere stati colpiti da patologie letali connesse all’elettromagnetismo. A tale proposito le ricordo che lei è responsabile della salute dei cittadini e che non può e non deve tollerare spostamenti degli elettrodotti a favore di alcune zone e a discapito di altre, nel caso concreto a discapito di Chiatri, i cui abitanti pure Lei rappresenta. Spettava e spetta a Lei rilevare immediatamente con forza e con sdegno, già prima di introdurre la richiesta di indagine pubblica, che gli elettrodotti Terna, così come progettati e posizionati, costituirebbero un disastro ambientale ed un grave problema per la salute in tutte le zone in cui passano, specie per Chiatri, gioiello unico del Comune di Lucca. Ma, perché Lei, che è a capo del Comune più vasto e importante, ricco di storia, di cultura, di arte e di siti di archeologia, non ha reagito come il sindaco di Vecchiano che si è schierato subito con le comunità che appaiono coinvolte e sacrificate dagli stessi elettrodotti? Da un anno la Terna sta studiando il tracciato degli elettrodotti. Da mesi e mesi, dal maggio 2013, Lei ha partecipato a numerosi incontri con gli altri sindaci limitrofi e con la Terna, con i quali ha sottoscritto un Verbale del tavolo tecnico di concertazione, senza mai avvertire la nostra popolazione. Che senso ha giustificare tale carenza di informazione accampando l’assenza di un protocollo d’intesa da Lei non sottoscritto? Ma, la Terna ha già presentato la domanda di valutazione di impatto ambientale al Ministero dell’Ambiente, mostrando di aver superato e ritenuto irrilevante la fase del fantomatico protocollo di intesa, atteso che, per di più, il suddetto Verbale del tavolo tecnico è intestato: Attuazione Protocollo di Intesa tra la Regione Toscana e Terna”.
Non è stata sollecitata una consapevolezza e una partecipazione viva ed effettuale delle popolazioni - prosegue ancora Ciacca -. Queste sono come schermate dalla rappresentanza istituzionale di enti che, però, assai probabilmente, non ne rispecchiano gli umori, le proteste, gli interessi, le scelte di vita nell’amenità della campagna chiatrese. A questo punto, sembra, - in costanza di quel che apparirebbe una Sua accondiscendente inerzia – che, per quanto riguarda Chiatri, Lei non abbia preso posizione vigorosa contro i pericoli alla salute e i danni all’ambiente. In pratica, sembra che sia nell’aria il presentimento di una maturazione della procedura verso una attesa di giudizio positivo del Ministero sul progetto Terna. La quale sa che, quando arriva a presentare al Ministero dell’Ambiente la richiesta di Via, con tutta la ponderosa documentazione, anche se unilaterale e senza effettiva dialettica con la popolazione, totalmente esclusa, come sopra descritto, il risultato favorevole di accoglimento è già fortemente imbastito e quasi scontato. Tanto che operai della Terna, o di ditta delegata, stanno facendo in questi giorni una sistematica ricognizione del tracciato dei nuovi elettrodotti con segni di vernice in loco. Essi hanno rilasciato affermazioni, sulla strada, alle persone che chiedono spiegazioni del loro operato, nel senso che è già stato tutto deciso e che nessuno fermerà niente. Cosa dunque si aspetta e come si discute su un piano di sterile formalismo? Dum Roma consulitur, Saguntum espugnatur”.

giovedì 24 aprile 2014

ELETTRODOTTO DI VIA SOTTOCORNO - NUOVI RILIEVI DELL'ASL

Milano e Sesto chiedono di rimappare le emissioni elettromagnetiche.


Sesto San Giovanni - uno studio su malattie e decessi, nel quartiere attraversato dagli elettrodotti: la richiesta di un'indagine epidemiologica è stata inviata ail'ASL dai sindaci di Milano, Giuliano Pisapia, e di Sesto San Giovanni, Monica Chittò, che hanno scritto anche ad Arpa Lombardia, per approfondire l'esistenza di campi elettromagnetici nelle vie al confine tra le due città. Sotto accusa, ormai da tempo, è l'elettrodotto di via Adriano che corre vicino alle finestre di alcuni palazzi ed è diventato fonte di grandi preoccupazioni per i residenti della zona. «In seguito ad esposti dell'associazione di abitanti Sottocorno, già nel 2011 sono stati compiuti due rilievi in merito alle emissioni elettromagnetiche e recentemente Terna, gestore delle linee elettriche, ha presentato una studio di fattibilità dell'interramento e un progetto di massima chiesto dai due Comuni - rimarca in una nota l'amministrazione sestese -. Ora, per avere un quadro della situazione il più possibile chiaro, i sindaci di Milano e Sesto San Giovanni hanno chiesto ad Asl uno studio epidemiologico sistematico sugli abitanti delle vie Sottocorno, Lombardia e per Crescenzago». Obiettivo: verificare «la presenza o meno di un'incidenza, di valore superiore alle medie, di problematiche di salute nei residenti del quartiere» e, «qualora questa fosse verificata», effettuare «un ulteriore approfondimento per definire un'eventuale correlazione diretta tra la presenza dell'elettrodotto e le problematiche di salute dei cittadini».
Per l'associazione di via Sottocorno - che negli ultimi anni ha contato una ventina di morti per tumori o malattie degenerative e una quarantina di malati, in sole 150 famiglie - i due studi sono un risultato importante, ma che non allenteranno la pressione sulle istituzioni. Anzi: «Abbiamo chiesto che a condurre l'indagine sia l'équipe dell'Istituto Superiore della Sanità, che ne ha svolta una analoga in provincia di Roma spiega il presidente Massimiliano Corraini -: Asl e Regione posso coinvolgerla, per avvalersi della sua metodologia ed esperienza. Le rilevazioni del 2011 non ci hanno convinto perché si sono attenute solo ai limiti di legge, che non sono cautelativi, e non hanno tenuto conto di tutti i casi, ad esempio dei malati che hanno vissuto in via Sottocorno e si sono poi trasferiti». L'associazione auspica un maggior coinvolgimento diretto: «Nessuno ci ha mai chiamato ai tavoli tecnici per portare il nostro contributo in modo costruttivo - rimarca Corraini - E sia chiaro, si deve comunque procedere con l'interramento».
IL DUBBIO UN COLLEGAMENTO TRA INQUINAMENTO E DEPRESSIONI
TUMORI e disturbi cardiovascolari. Demenze senili e leucemie. Malattie degenerative come la SLA, infertilità e aborti spontanei. È lungo l'elenco dei problemi di salute, in molti casi sfociati in decessi, su cui l'associazione di via Sottocorno vuole capirne di più. Non solo. Negli ultimi mesi, un altro inquietante interrogativo si è fatto strada negli approfondimenti portati avanti insieme alle altre associazioni con cui ha fatto rete, la Lorenzo Perrone per la prevenzione delle malattie oncologiche e oncoematologiche di Cologno, La lampada di Aladino per l'assistenza al malato oncologico di Brugherio e l'Associazione italiana elettrosensibili: che ci possa essere una correlazione tra elettrosmog e depressioni culminate in suicidi. Il dubbio è iniziato a serpeggiare a Brugherio, proprio come avvenuto in via Sottocorno per i tumori: con il passaparola. «Molti nostri concittadini ricordano di tizio o di caio morti suicidi - racconta Davide Petruzzelli della Lampada di Aladino -. Secondo i dati Istat sulla provincia di Monza e Brianza, l'incidenza dovrebbe essere di 4,3 ogni centomila abitanti, che in una città di 33mila si riduce a 1,43. In quattro mesi siamo già a quattro casi». Coincidenze? «Può anche essere, non vogliamo fare allarmismo - rimarca Petruzzelli, che ne ha discusso all'interno della rete di associazioni -: chiediamo solo di approfondire. E, in attesa di capire quali possano essere tutti gli effetti dell'esposizione alle onde, sia in alta che in bassa frequenza, utilizzare il principio della cautela». Che significa: fare attività di prevenzione, ad esempio con suggerimenti pratici sull’utilizzo di cellulari, l'eliminazione del WI-FI nelle scuole a favore di un più affidabile cavo, maggiori limitazioni nella costruzione di nuovi palazzi vicino alle linee di alta tensione. «Chiediamo soprattutto l'istituzione di un Osservatorio e di un tavolo tecnico con i Comuni, per effettuare studi sul territorio».


FONTE : Articolo di Patrizia Longo - IL GIORNO GRANDE MILANO

mercoledì 23 aprile 2014

LE CONNESSIONI WI-FI NELLE SCUOLE? ORMAI È DERIVA ELETTROMAGNETICA

Domenica 13 aprile -di Andrea Isolani (comitato No Elettrosmog)

Intenso pomeriggio di scienza ed informazione quello vissuto mercoledì presso l’Aula Magna delle Scuole Medie di Portoferraio alla conferenza tenuta dal dottor Fiorenzo Marinelli, biologo dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Bologna, il quale da circa 25 anni svolge ricerca sulla delicata questione degli effetti biologici dei campi elettromagnetici. Appunto a questa tematica era dedicata la conferenza durante la quale il Dr. Marinelli ha dato numerosi spunti di riflessione al pubblico presente in sala. Sperando che questi spunti siano raccolti e tradotti in azioni concrete da chi di dovere sul territorio elbano, proponiamo un breve report della conferenza.
L’esposizione di Marinelli prende le mosse da un dato molto importante, dai più (ahimè) sottovalutato o per niente preso in considerazione nella valutazione dei rischi per la salute derivati dai CEM (campi elettromagnetici) artificiali; discrete porzioni di spettro elettromagnetico, inesistenti all’interno dei campi elettrico e magnetico naturali del nostro pianeta, sono state introdotte a partire dagli anni ’40 in poi nell'ambiente di fondo naturale, dapprima piano piano poi in maniera sempre più consistente. Oggi l’introduzione di questi CEM artificiali conosce una diffusione senza precedenti, legata al dilagare delle tecnologie wireless, ma anche a linee elettriche e circuiti domestici. Il problema per le cellule e gli organismi viventi è che nelle ere evolutive, questi si sono adattati a condizioni di campo naturali entro certi valori e oggi queste condizioni sono profondamente alterate grazie all’introduzione dei CEM artificiali prodotti da cellulari, cordless, wi-fi, ripetitori della telefonia mobile, wi-max, ecc., a tal punto da avere effetti biologici sulla materia vivente. (…….) “Praticamente ogni cellula vivente è una massa brulicante di correnti elettriche e di amplificatori elettrici e biochimici che sono essenziali per la sua normale funzionalità.” (……)”I campi magnetici alternati possono indurre un flusso di correnti alternate attraverso le cellule e i tessuti viventi. Queste possono interferire con le normali correnti dirette e le tensioni elettriche che sono essenziali per il metabolismo di tutte le cellule” (Andrew Golsworthy, “Gli effetti biologici dei CEM deboli”).
I primi studi che misero in luce una correlazione certa fra numerosi casi di leucemia e CEM artificiali, prodotti in questo caso dalle trasmissioni radiotelevisive emesse dalle Sutra Tower di San Francisco, risalgono agli anni ’80 (Neil Cherry); in questo studio si vide come i picchi di condensazione delle emissioni, disposti ad anelli concentrici attorno alla zona della sorgente, corrispondessero in maniera precisa alle aree dove si erano registrati la quasi totalità dei casi di leucemia.
Abbiamo visto come l’irradiazione da CEM artificiali danneggi il DNA cellulare (test del Comet Essay; il filamento danneggiato del DNA fuoriesce dal nucleo come la coda di una cometa) tanto che ad un certo punto la cellula attiva i geni dell’apoptosi, cioè della morte cellulare, ed in questo modo la cellula stessa viene eliminata dall’organismo; però se l’esposizione viene prolungata si attivano altri geni che inibiscono l’apoptosi e, anzi, nonostante gli ingenti danni subiti, la cellula tende a duplicarsi e a produrre così cellule tumorali.
Nonostante tutti gli studi e le scoperte in questo campo, la deriva elettromagnetica nella società, nei luoghi pubblici, nelle scuole, va avanti, per evidenti scopi di lucro, senza tenere in minimo conto i rischi per la salute. Così, come riportato dal dr. Marinelli stesso, succede che in una scuola di Perugia i 700 studenti siano stati dotati, tutti, di tablet wi-fi a fini didattici, e là sono stati rilevati valori di CEM altissimi. Di contro, in una scuola di Bolzano, all’entrata vengono “sequestrati” i cellulari di tutti gli studenti, mentre l’introduzione di internet a fini didattici è stata effettuata esclusivamente via cavo; a dimostrazione che quando le cose si vogliono fare...a buon intenditor poche parole.
Un elemento preoccupante emerso durante la conferenza è l’aumento drammatico negli ultimi anni di casi di elettrosensibilità e iperelettrosensibilità in relazione anche al dilagare delle reti wireless (che sono andate a sommarsi alle preesistenti emissioni radiotelevisive) in pressochè qualsiasi ambiente cittadino. I soggetti che riferiscono aumentata sensibilità ai CEM necessitano di aree libere da emissioni per disintossicarsi e ricaricarsi; ad esempio sull’Appennino Emiliano sono state create queste aree, così come in Canada e in Svezia (dove l’elettrosensibilità ormai da anni è riconosciuta come patologia professionale).
Sul wi-fi, cioè la connessione ad internet senza fili, il Dr. Marinelli ha messo in evidenza la totale assurdità di tale tecnologia e della sua introduzione a fini didattici in ambiente scolastico e, comunque, in tutte quelle situazioni in cui si può tranquillamente adottare un collegamento via cavo. Chi è favorevole alla connessione wi-fi, giustifica ciò per ragioni di economicità e praticità nell'installazione e nell'uso di tale supporto, ma non tiene in minimo conto i rischi per la salute di chi lo utilizza e i possibili ingenti costi sanitari, legati a questa tecnologia, che in futuro potrebbero verificarsi. I CEM prodotti dal wi-fi, simili a quelli pulsati dei radar, sono di un tipo ancora diverso da quello dei cellulari e non ci sono ancora sufficienti studi sull’impatto di questi con la materia vivente e, quindi, sugli effetti sulla salute umana. Nonostante ciò, ancora una volta è la scienza che deve rincorrere l’ultimo ritrovato, è sempre funzionato così, prima si mette in commercio qualsiasi cosa, basta che si venda; magari, poi, un giorno la scienza ne proverà la nocività o meno, ma intanto la multinazionale o le multinazionali di turno avranno già fatto i loro lauti guadagni. Nel corso del dibattito che è seguito all’esposizione di Marinelli è emersa anche l’intenzione da parte dell’Istituto Comprensivo Pascoli di Portoferraio di dotarsi di connettività wi-fi, almeno limitatamente ad una aula (per ora?); naturalmente, per le ragioni di cui sopra, vogliamo sperare che ciò non si avveri. Al riguardo proprio gli elementi più giovani (vedi Risoluzione del Consiglio d’Europa n. 1815/2011 e linee guida dell’OMS) dovrebbero essere i più protetti dai CEM e, nel caso, educati ad un uso prudente e consapevole di talune tecnologie e ad evitarne talaltre. Tra l’altro in alcuni studi è stata trovata una correlazione tra esposizione a CEM artificiali e disturbi del comportamento, dell’attenzione e dell’apprendimento.
Allarme è emerso anche per lo stazionamento in porto di navi con il radar sempre acceso, anche quando lo stesso stazionamento non lo richiede. Un fenomeno che andrebbe indagato al più presto, e di cui dovrebbero farsi carico le autorità competenti, soprattutto nella componente delle ricadute per la salute della popolazione esposta.
Ivano, giovane da poco laureato in Scienze Ambientali con una tesi proprio sugli effetti dell’inquinamento da CEM artificiali sulla popolazione di Rocca di Papa (RM), è intervenuto per lanciare l’allarme per il proliferare di ripetitori della telefonia mobile sul territorio elbano e ha chiesto che almeno queste vengano installate lontano dagli abitati e dalle case, venendo così incontro, insieme, alle esigenze di comunicazione e al diritto alla salute, quest’ultimo purtroppo sempre più sacrificato, senza ragione intendere, sull’altare del Dio Progresso. Al riguardo, ricordiamo il clamore e le proteste per l’installazione a Campo nell’Elba, l’estate dello scorso anno, dell’antenna poi mascherata da improbabile quanto inquietante cipresso per la quale c’è ancora un ricorso legale, di cui ci ha informato l’avvocato Cappelletti presente fra il pubblico in sala. E intanto il Comune di Portoferraio nei giorni immediatamente precedenti la conferenza ha informato tramite i media locali che la Vodafone ha fatto richiesta di installazione di antenna per telefonia mobile, l’ennesima, in loc. Scaglieri, per la quale ci sono comunque 30 giorni di tempo (dal 31 marzo) per presentare le osservazioni.
In ultimo, le precauzioni da adottare nell’utilizzo del cellulare. Buon senso vorrebbe che questo venisse bandito dalle mani di bambini e adolescenti, mentre in soggetti adulti andrebbe utilizzato, se proprio non se ne può fare a meno, sempre e comunque con l’auricolare o in modalità viva voce, insomma, distante dalla testa. Lo stesso dispositivo utilizzato a contatto con l’orecchio inonda una buona parte del contenuto della scatola cranica (molto più in profondità in bambini e adolescenti) con potenze fino a 130 V/m (Volt/metro), quando i limiti di Legge in Italia, come al solito molto blandi e compiacenti con l’industria del settore più che in altri Paesi, sono di circa 6V/m; da notare come i limiti sotto i quali la maggior parte della comunità scientifica internazionale considera sicura l’esposizione ai CEM artificiali vadano da 0,2 V/m a non più di 0,6V/m. In realtà, come provato in alcuni esperimenti da Marinelli stesso, l’unico modo affinché non si registrino effetti biologici nelle cellule (quindi modificazioni dell’ambiente cellulare) è, semplicemente, spengnere l’apparecchio trasmittente.


IN SVIZZERA IL CONDOMINIO SENZA INQUINAMENTO CHIMICO O ELETTROMAGNETICO

In Svizzera, a Leimbach periferia di Zurigo, è nato un condominio studiato per le esigenze di persone affette da Sensibilità Chimica Multipla (MCS) che non vogliono (o meglio non possono) avere nulla a che fare, almeno a casa propria, con l’inquinamento dovuto a fumo di sigaretta, onde elettromagnetiche, detergenti, detersivi e profumi ricchi di sostanze tossiche.
La MCS è una condizione cronica non ancora del tutto riconosciuta e inquadrata dal mondo scientifico. Tuttavia, coloro che ne soffrono, ritengono che a scatenarla sia l’alta esposizione a sostanze chimiche come appunto fumo di sigaretta, prodotti profumati, vernici, pesticidi, ecc. Un vero e proprio incubo per le persone che ne soffrono che accusano sintomi di diverso genere ma molto simili a quelli di gravi allergie e che spesso li costringono a limitare il contatto con il mondo esterno.
"Ho sofferto fin da quando ero un bambino. Questo (condominio) potrà davvero far cambiare rotta alla mia vita” ha dichiarato Christian Schifferle, il 59enne a capo della Healthy Life and Living Foundation, associazione che si è occupata di realizzare il progetto.
Il condominio, il primo nel suo genere in Europa, ha aperto già dal mese di dicembre 2013 e 12 dei 15 appartamenti disponibili sono stati subito affittati a persone affette da questa patologia. La maggior parte degli abitanti soffrono in particolare di ipersensibilità elettromagnetica, ovvero non sopportano la presenza nelle vicinanze di radiazioni che provengono da wireless o apparecchi elettrici. Proprio a questo scopo è stata costruita una speciale "rete" sulla facciata e il tetto del palazzo allo scopo di proteggere le persone all'interno dell'edificio dall’inquinamento elettromagnetico.
Chi entra nella palazzina è obbligato a spegnere i telefoni cellulari (che non funzionerebbero comunque) ma all’interno per tutte le esigenze dei residenti sono attivi telefoni fissi e internet via cavo. Le aree comuni sono quindi in parte “inquinate” mentre le zone completamente pure sono le camere da letto degli ospiti.
Le persone che abitano il condominio hanno problemi anche con profumi e sostanze utilizzate nella costruzione delle case, ecco perché questo edificio svizzero è stato realizzato con materiali speciali tra cui un intonaco completamente inodore. Gli operai coinvolti nel progetto si sono dovuti adeguare a regole molto rigide tra cui non fumare e non indossare alcun tipo di profumo durante il lavoro e sempre era presente un sistema di ventilazione che risucchiava via tutti gli odori.
Un bel sollievo per le persone affette da MCS, ma un luogo in cui probabilmente ci sentiremmo meglio un po' tutti quanti, non credete?


FONTE : GREENME.IT

“HO SCOPERTO QUASI PER CASO COME CALCOLARE L’ELETTROSMOG CON L’IPHONE”

20 aprile - Mi chiamo Ivan Colasanti, vengo dalla provincia di Roma e sono uno studente di 23 anni presso la facoltà di ingegneria informatica dell’università “La Sapienza”.
Tutto quello che riguarda i gadget elettronici è stato da sempre il mio pane quotidiano, tanto da non fermarmi solamente a voler utilizzare la tecnologia ma soprattutto ad avere una grandissima curiosità su tutto quello che c’è dietro: dalla costruzione fino ai minimi dettagli di tutto quello che c’è dietro.
La mia idea nasce per caso: mi stavo recando ad un appuntamento utilizzando ilprogramma di navigazione integrato nel mio smartphone, quando mi sono chiesto in che modo riuscisse a captare l’orientamento così accuratamente, promettendomi di indagare una volta rientrato a casa.
Una veloce ricerca su internet ed ecco la risposta: un magnetometro molto preciso, integrato direttamente nel device ed in grado rilevare costantemente i mutamenti del campo elettromagnetico di base del nostro pianeta.
Qui è nata l’idea di iElectrosmog: perché sfruttarlo solamente per far funzionare una bussola, quando con i dovuti accorgimenti avrebbe potuto trasformarsi in uno strumento professionale per la rilevazione delle onde elettromagnetiche e quindi dei livelli di elettrosmog ?
Da quel giorno si sono susseguite diverse nottate di programmazione e test, mettendo in campo alcune nozioni acquisite sui banchi dell’università, ma soprattutto molta fantasia e la volontà di creare qualcosa che potesse essere utile alla collettività.
Il mio obiettivo era quello di creare un’applicazione funzionante che riportasse valori reali e che permettesse, a quei pochi interessati, di fare seria prevenzione. Ovviamente non ho mai pensato di poter competere con i soliti giochini che sono molto in voga in questo periodo, avevo quindi la consapevolezza si trattasse di un software “di nicchia”, però perché non tentare?
Dal giorno dell’approvazione e quindi entrata in commercio, non mi sono curato del numero dei download, essendo preso da diversi impegni… fino a quando ricevo la telefonata di un giornale locale : “abbiamo scaricato la tua app, vogliamo intervistarti”. Controllo i dati di vendita : in 3 giorni sfiorati i 1000 download, molti blog ne parlano, recensioni ottime.
Ero convinto che il mondo della tecnologia stesse prendendo una piega sbagliata, ero convinto che per emergere si dovessero creare esclusivamente contenuti con il solo scopo di volerci lucrare sopra, molto spesso inutili sotto il punto di vista funzionale: mi sono ricreduto in fretta.
Sicuramente la serendipità ha giocato un ruolo fondamentale nel portare a termine questo progetto ma, a distanza di una settimana dalla conclusione di questo piccolo progetto, posso dire di essere veramente soddisfatto e di aver imparato sicuramente una lezione: conviene puntare sempre in alto, avere ottime aspettative si rivelerà decisivo per il raggiungimento dei vostri obiettivi.

IELECTROSMOG, L'APP PER MISURARE L'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO


Di tutte le forme di inquinamento con le quali ci roviniamo quotidianamente la vita, quello elettromagnetico è il meno conosciuto e il meno studiato, tanto che molti non ne sospettano neanche l'esistenza. E invece il cosiddetto elettrosmog è un problema più serio di quanto si pensi, e anche se la comunità scientifica non è unanime nel riconoscerne i pericoli (gli anti-onda sostengono che i campi elettromagnetici possano causare tumori) l'attenzione alla questione è sempre altissima.
Come lo è anche il rischio di esagerazioni: c'è chi smette di usare il cellulare per paura di ammalarsi nonostante l'OMS abbia dichiarato che «a oggi, nessun effetto dannoso per la salute è stato riconosciuto come causato dall'uso di telefoni mobili», chi vive nel terrore delle microonde, chi protesta se si ritrova un ripetitore dietro casa. E poi c'è l'oggettività dei dati: la maggior parte dei Paesi del mondo che hanno adottato una legislazione a riguardo tendono alla prudenza e alla conservazione, provando a limitare la diffusione di prodotti potenzialmente pericolosi e incoraggiando all'attenzione i propri cittadini, in attesa di avere conferme definitive sul rischio legato all'elettrosmog.
Prudenza o meno, c'è un'App che siede fieramente al primo posto tra quelle più acquistate su App Store. Si chiama iElectrosmog, è un prodotto italiano (il creatore di chiama Ivan Colasanti) e, sfruttando il magnetometro presente nella bussola di iPhone, è in grado di misurare il campo elettromagnetico della stanza dove ci si trova, e fornire informazioni riguardo al rischio (o meno) nel quale siamo immersi. La descrizione dell'App promette di rilevare qualsiasi campo elettromagnetico circostante: «Ferrovie, condutture elettriche, apparecchi elettronici, antenne che emettono radiazioni», e «tiene conto del naturale campo magnetico emesso dal nostro pianeta e di quello emesso dallo smartphone stesso, escludendoli quindi dalla rilevazione». Come potete vedere dalle foto che trovate qui sotto, l'interfaccia di iElectrosmog è semplicissima e di facile lettura: se ci si trova in un contesto pericoloso, la scritta WARNING! in rosso non dovrebbe essere complicata da interpretare. L'App costa, per ora, .99 cent, prezzo di lancio valido ancora per qualche giorno. Se siete preoccupati dallo smog elettromagnetico, la soluzione è a portata di clic.


FONTE : youtech.it

martedì 22 aprile 2014

ELETTROSMOG, ALLARME DEI PEDIATRI: ‘VIETARE IL TELEFONINO FINO A 10 ANNI’

Roma - «Vietare l’uso del telefonino ai bambini sotto i 10 anni». Più che un appello, quello lanciato dalla Società italiana di Pediatria preventiva e sociale, è un vero e proprio grido d’allarme nel nostro paese che è «al primo posto per numero di telefonini posseduti e in cui – specifica la dottoressa Maria Grazia Sapia, esperta delle relazioni tra il bambino e l’ambiente – l’età media degli utilizzatori si va abbassando sempre di più». Un allarme che si tradurrà al più presto in «linee guida per limitare il più possibile l’uso dei telefonino ai bambini, evitandone totalmente l’uso fino ai 10 anni e limitandone, con le dovute precauzioni, l’uso anche per i più grandi».

È vero che i bambini di oggi sono nativi digitali e che i telefonini ormai non servono più soltanto a comunicare e rappresentano per i bambini qualcosa di simile a un “parco giochi”, ma è anche vero che gli effetti dell’utilizzo dei cellulari sono sempre più evidenti.  «I telefonini – sottolinea Sapia – sono delle ricetrasmittenti che si appoggiano all’orecchio per parlare ed è provato che l’interazione dei campi elettromagnetici con un sistema biologico come quello umano provoca un aumento localizzato della temperatura nell’organismo. Le esposizioni molto prolungate possono determinare necrosi dei tessuti». Inoltre sono allo studio le relazioni tra l’uso del telefonino, la perdita di concentrazione e memoria, la minore capacità di apprendimento, l’aumento dell’aggressività e i disturbi del sonno dei più piccoli.  Un altro aspetto riguarda la dipendenza dal telefonino che può recare, dicono dalla SIPPS, «danni gravissimi allo sviluppo psichico e sociale, alla pari delle dipendenze da droga, alcol e fumo – conclude il presidente della SIPPS, Giuseppe Di Mauro -, oltre allo sviluppo di un vero e proprio isolamento dei ragazzi che invece di parlarsi continuano a comunicare tra di loro tenendo lo sguardo fisso sullo schermo». (wise society)

FONTE : OSTITV.IT

PER LA RETE WI-FI LA REGIONE LIGURIA DEVE TENER CONTO DELL'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO E DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE.

Legambiente chiede da tempo che una nuova normativa ponga come limite cautelativo il valore di 0,2 micro tesla, e renda obbligatoria la dichiarazione del campo magnetico generato da qualunque elettrodomestico alla distanza di normale utilizzo
Nei giorni scorsi a Vezzi Portio abbiamo sentito il Presidente Burlando dichiarare di voler estendere la rete Wi-Fi all'intera la regione Liguria per dare la possibilità a tutti di connettersi liberamente alla rete internet.
L'intervento darebbe quindi la massima copertura, oltre che sulla costa anche all'entroterra, venendo incontro alle richieste dei 115 Comuni che hanno già manifestato interesse per questa tecnologia.
L'operazione, secondo Burlando, dovrebbe essere completata entro il 2014, con il costo di circa mezzo milione di euro.
I “Verdi” savonesi, nel dichiarare di essere ovviamente favorevoli alla diffusione della banda larga internet perché più comunicazioni di dati e di informazioni significano più democrazia , ritengono necessario innanzi tutto, per un vero progresso, tenere conto dei principi di precauzione relativi alla salute, come richiesto dai più importanti istituti di ricerca.
I campi elettromagnetici hanno un'azione mutagena, capace cioè di modificare il DNA delle cellule. Le mutazioni genetiche possono provocare cancro e malattie degenerative in un certo numero di persone.
La discussione nel mondo scientifico riguarda solamente la quantità entro la quale il rischio di malattia può essere “socialmente accettabile”.
Campi elettrici e magnetici esistono già in natura, ma la maggior parte dei campi presenti nel nostro ambiente sono artificiali e legati a diverse tecnologie elettriche e elettromagnetiche.
Se è vero che i campi dei ripetitori Wi-Fi hanno una bassa intensità è altrettanto vero che, per il moltiplicarsi delle antenne necessarie alla telefonia mobile e alle televisioni, oltre a tutti gli altri congegni elettrici già presenti nelle nostre case(forni a microonde ecc.), i “limiti accettabili” vengono rapidamente superati.

L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro(AIRC) che fa parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) delle Nazioni Unite e l' International Commision for Elettromagnetic Safety, hanno inserito i campi magnetici, sia quelli ad alta che a bassa frequenza, tra i fattori che possono provocare danni tumorali, anche se non c'è ancora accordo sulle dosi limite di esposizione.
I ricercatori dell'Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di un bambino di cinque anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte maggiore rispetto a quella di un adulto.
Lo stesso Consiglio d'Europa ha raccomandato di evitare la tecnologia Wi-fi nelle scuole per proteggere i più piccoli. Già molte scuole proibiscono, giustamente, l'installazione dei ripetitori
Wi-Fi nelle vicinanze. Infatti, sono proprio le nuove generazioni quelle più esposte all' accumulo nel tempo di stimoli mutageni, con conseguenti rischi di future malattie (Alzheimer ecc.).
A questo punto, sarebbe auspicabile un maggior impegno nel ridurre tutte le fonti di rischio e agevolare le trasmissioni via cavo: L'Italia ha una rete di 7500 km di cavi elettrici che, con una nuova tecnologia oggi disponibile, potrebbe benissimo fornire in modo capillare ovunque l'internet a banda larga, anche in luoghi impervi e isolati. Verrebbero ridotti moltissimo i ripetitori nocivi.
Molti ricercatori concordano nel definire un valore limite cautelativo per i campi magnetici a 0, 2 micro tesla, mentre la normativa vigente pone il limite a 100 micro tesla, cioè 500 volte più alto.
Legambiente chiede da tempo che una nuova normativa ponga come limite cautelativo il valore di 0,2 micro tesla, e renda obbligatoria la dichiarazione del campo magnetico generato da qualunque elettrodomestico alla distanza di normale utilizzo. I Verdi concordano.

Scrivono in una nota i Verdi Savonesi

FONTE : SAVONANEWS.it

sabato 19 aprile 2014

martedì 15 aprile 2014

ELETTRODOTTO DEL QUARTIERE ADRIANO: CHIESTI AD ARPA E ASL UNO STUDIO EPIDEMIOLOGICO E UNO SUI CAMPI ELETTROMAGNETICI

Comunicato stampa comune di Sesto San Giovanni   
Data di pubblicazione: 15/04/2014

I Sindaci di Milano Giuliano Pisapia e di Sesto San Giovanni Monica Chittò hanno scritto ad Arpa Lombardia e all'Asl Milano per chiedere uno studio approfondito sui campi elettromagnetici e uno studio epidemiologico sugli abitanti delle vie Sottocorno, Lombardia e per Crescenzago.
La vicenda è quella relativa all'elettrodotto di via Adriano, oggetto di molte preoccupazioni da parte degli abitanti della zona di confine tra Sesto San Giovanni e Milano a causa di una possibile nocività delle onde elettromagnetiche prodotte dall'impianto.
In seguito ad esposti dell'associazione di abitanti Sottocorno, già nel 2011 sono stati compiuti due rilievi in merito alle emissioni elettromagnetiche e recentemente Terna, gestore delle linee elettriche, ha presentato una studio di fattibilità dell'interramento e un progetto di massima chiesto dai due comuni.
Ora, per avere un quadro della situazione il più possibile chiaro, i sindaci di Milano e Sesto San Giovanni hanno chiesto ad Asl uno studio epidemiologico sistematico sugli abitanti delle vie Sottocorno, Lombardia e per Crescenzago per verificare "la presenza o meno di un'incidenza, di valore superiore alle medie, di problematiche di salute nei residenti del quartiere" e, "qualora questa fosse verificata si ritiene necessario un ulteriore approfondimento che vada nella direzione di definire un'eventuale correlazione diretta tra la presenza dell'elettrodotto e le problematiche di salute dei cittadini".
Contemporaneamente ad Arpa Lombardia "si richiede […] la rilevazione del campo induzione magnetica presso i condomini delle vie Sottocorno, Lombardia e per Crescenzago".

FONTE : COMUNE DI SESTO SAN GIOVANNI

COMUNICATO STAMPA RETENOELETTROSMOGITALIA

15 aprile 2014 - Riceviamo oggi e pubblichiamo il comunicato stampa emesso da ReteNoElettrosmogItalia
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SENTENZA GRANDI RISCHI (2012): VALE ANCHE PER LE RADIOFREQUENZE ?!

Le Istituzioni pubbliche garanti della sicurezza e la salute dei cittadini sono sempre più sollecitate a rivedere la corretta  attuazione del principio di precauzione nello uso, sempre più esponenzialmente intensivo, delle radiofrequenze nella vita sociale e privata di tutti noi.
La risposta che stanno dando è purtroppo  di mantenimento  dello status quo, sicuramente sollecitati dagli enormi interessi economici delle società di telefonia, dei telefoni cellulari, della elettronica,  etc. etc.
Ne sono brutti esempi i recentissimi:
- Comunità Europea che ha incaricato il suo Istituto scientifico SCENHIR  di fare ' il punto ': conclusione: < tutto va bene!> ; le uniche forti contestazioni arrivate dalle minoritarie e sparute forze della ricerca scientifica indipendente  hanno distrutto , tecnicamente, il documento da loro prodotto, che scientificamente ... ha voluto oscurare la rilevanza dei risultati di analisi epidemiologiche recenti. Vedere qui i dettagli
- Canada, che ha incaricato il suo Istituto scientifico Royal Society di fare ' il punto '; analoga evidenza:  <tutto va bene!> . Anche qui gli scienziati indipendenti   hanno demolito le conclusioni  ,anche perché hanno beccato due dei principali relatori del comitato del Royal Society , che avevano avuto finanziamenti ai loro laboratori dall'industria: vedere qui
Che dire ?
Vediamo molte analogie con la condanna dell'ottobre 2012 dei sette membri della Commissione Grandi Rischi  all'epoca in carica, che avrebbe fornito false informazioni circa l'improbabilità della forte scossa che la notte del 6 aprile 2009 causò la morte di 309 persone.               
Situazione analoga ?

Cordiali saluti

Per la Rete NoElettrosmogItalia
Dr Giorgio Cinciripini
Membro fondatore della Rete-esmog free Italia

( ReteNoelettrosmogItalia - www.retenoelettrosmogitalia.it )

venerdì 4 aprile 2014

BELLUNO - ELETTRODOTTO, VERTICE TRA I SINDACI

Limana chiede tempo per la delibera contro il tracciato Gli altri Comuni si esprimeranno nei prossimi giorni
Vertice tra sindaci per dire no all'elettrodotto a mezza costa Nevegal. Ponte nelle Alpi, Belluno, Soverzene e Trichiana sono d'accordo a portare in consiglio comunale la delibera congiunta per dichiarare la loro contrarietà all'ipotesi di tracciato “B”, Limana chiede tempo e si stupisce della fretta dei colleghi: «Perché dovrei approvare una delibera a dieci giorni dalla scadenza del mio mandato?», si chiede Mario Favero.
I Comuni che a maggio andranno ad elezioni, infatti, hanno tempo fino al 10 aprile per chiudere le ultime pendenze. Poi potranno fare solo l'ordinaria amministrazione. Vista la scadenza imminente, martedì il sindaco Massaro, l'assessore pontalpino Ezio Orzes e il sindaco di Trichiana Giorgio Cavallet hanno incontrato Favero per chiedergli che intenzioni aveva nei confronti della famosa delibera, atto politico unitario dei Comuni che si oppongono al tracciato dell'elettrodotto che passerebbe lungo la mezza costa del Nevegal per ricollegarsi alla linea esistente a Triches (Limana).
È stata coinvolta anche Trichiana: «Al momento siamo fuori dal progetto, ma prima o poi ci interesserà quindi mettiamo le mani avanti», dice Cavallet, che porterà in consiglio la delibera lunedì. Ponte lo farà martedì. Limana non ha ancora deciso ma, spiega Favero: «Non ci sono i tempi per discuterne, proporrò alla mia giunta di non presentarla. Non trovo corretto impegnare chi verrà dopo di me a dieci giorni dalla fine del mio mandato. Nell'incontro mi hanno detto di approvare la delibera altrimenti la Via nazionale approverà il tracciato B. A me però non risulta sia così scontato».
Favero ribadisce poi di voler conoscere l'intero progetto Terna (compresi gli sviluppi futuri) per capire come sarà interessato il comune di Limana: «Dobbiamo cercare una soluzione che accontenti tutti. Non sono contrario allo sviluppo, ma vanno usate le migliori tecnologie possibili, che esistono». Infine: «Abbiamo fatto due delibere e inviato alla Via 200 pagine di osservazioni contro il progetto B. Perchè tutta questa fretta, adesso?».
La spiegano Massaro e Orzes: «Mentre noi perdiamo tempo, la procedura di valutazione di impatto ambientale va avanti. Abbiamo già perso due mesi, perché Favero ha la bozza di delibera da gennaio. Quanto tempo vuole ancora per decidere? Tutti abbiamo fatto delibere (votate in consiglio comunale, ndr) per dichiarare che non vogliamo il tracciato B, ma quella congiunta avrebbe rafforzato la nostra posizione. Sarebbe stato un chiaro segnale politico di unitarietà. È stato lo stesso Favero a chiederla».( leggi QUI l’articolo completo )


LUCCA - ELETTRODOTTO, IL COMUNE TENDE LA MANO AI CITTADINI

Ieri sera (2 aprile), nel corso dell’assemblea a Maggiano sui lavori pubblici partecipati, l’assessore con delega all’ambiente Francesca Pierotti, sollecitata dalle domande dei cittadini, è tornata a illustrare l’iter del riassetto dell’elettrodotto come proposto dalla società Terna Rete Italia al Ministero per l’Ambiente, che è titolato nel rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale.Come già spiegato nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale non ha ribadito di non aver dato alcun assenso al progetto di Terna. Quello che ha fatto il Comune di Lucca, al pari di altre municipalità interessate dal riassetto, è stato sottoscrivere, lo scorso mese di dicembre, un verbale del tavolo tecnico che è servito ad una prima individuazione delle fasce di fattibilità delle nuove linee, con la previsione della contemporanea demolizione di altri tratti di esse già esistenti e che insistono su zone densamente abitate. Lo stesso tavolo tecnico è inoltre servito a delineare una prima proposta di localizzazione della nuova stazione elettrica non definita nella sua specificità.
Altra cosa - spiega l'amministrazione - è invece il progetto vero e proprio, per il quale lo scorso 20 marzo Terna Rete Italia ha chiesto l’attivazione della Via al Ministero.Il Comune di Lucca, al pari degli altri Enti coinvolti (Provincia di Lucca e Regione Toscana) avrà tempo fino al 19 aprile per presentare le proprie osservazioni, che dovranno in particolare valutare l’impatto dell’opera dal punto di vista paesaggistico e idrogeologico. ( leggi QUI l’articolo completo )


CHIETI ELETTRODOTTO VILLANOVA-GISSI: I CITTADINI AUTOFINANZIANO I RICORSI

Un pranzo di sottoscrizione domenica 6 aprile per raccogliere i fondi che servono per i ricorsi in atto e per chiarire dubbi e punti critici dell’elettrodotto Villanova-Gissi. Continua anche a tavola la mobilitazione di centinaia di cittadini contro il tratto della nuova dorsale energetica adriatica, in via di realizzazione da parte di Terna, e che attraverserà sedici comuni della provincia di Chieti.
I lavori potrebbero cominciare questa estate, ma si moltiplicano le proteste per i magri risalimenti offerti ai cittadini a cui saranno espropriati i terreni.
Una ragione in più per tentare la via dei ricorsi contro il progetto e il tracciato dell’elettrodotto, Una strada legale che ha però un costo economico che non tutti però possono permettersi.
“Siamo sommersi dalle richieste dei cittadini - spiega Antonella La Morgia, presidente del Comitato ambiente salute e territorio (Cast) - contattati in questi ultimi mesi dalle società che hanno vinto la gara sulle pratiche di asservimento. Le persone sono insoddisfatte dai preventivi di indennizzo, in alcuni casi non sapevano ancora del passaggio dell’elettrodotto. Nella totale disinformazione che c’è stata sullo stesso procedimento, solo le persone che il Comitato è riuscito a raggiungere organizzando incontri nei vari territori hanno avuto conoscenza della reale portata dell’infrastruttura e dei relativi impatti sul territorio attraversato. C’è ancora chi pensa si tratti di normali pali della luce, quando invece stiamo parlando di un elettrodotto ad altissima tensione, pari a 380.000 volt, e di 140 tralicci alti anche 75 metri”. ( leggi QUI l’articolo completo )


FONTE : ABRUZZOWEB.IT

martedì 1 aprile 2014

ELETTROSMOG: "INFORMARE LA GENTE NON È ALLARMISMO"

Ogni tanto, e un po’ su tutti i giornali, accade di leggere lettere o articoli che sostengono che qualcosa è già successo in passato come se questo dovesse rassicurarci e indurci a preoccuparci meno del presente. Si, è vero che l’umanità vive immersa in campi elettromagnetici da sempre, che nubi tossiche ci sono sempre state, che la radioattività - coi pericoli che comporta - c’è sempre stata! Anche un milione di anni fa, chi avesse cercato riparo sotto un albero durante un temporale, avrebbe potuto rimanere fulminato dall'alta tensione proprio come oggi. Un milione di anni fa, se ci fosse stata una bussola, avrebbe segnato il nord esattamente come oggi ma... gli elettrodotti non erano ancora stati inventati e nessuno faceva passare l’alta tensione sopra le capanne del villaggio! Un milione di anni fa, non si sapeva chi fosse Guglielmo Marconi e a nessuno sarebbe venuto in mente di mettere una “torre” di telefonia mobile davanti all'ingresso di una caverna abitata!
Forse è più utile pensare al presente. In via Sottocorno, a Milano, passa un elettrodotto ad alta tensione e, in due grandi condomini di 150 famiglie, sono stati accertati 36 casi di tumore dei quali, ben 23 in un solo condominio. Sette tumori al cervello, sette leucemie e nove il cancri al pancreas! Molti dei “non ammalati”, bambini compresi, accusano stanchezza, mal ti testa e altri disturbi. Certo è stata chiamata in causa l’Arpa che è venuta a controllare certificando che “i limiti spaziali dei tralicci sono stati rispettati”.
L’Asl non si è mai vista: un suo comunicato dice che “sulla carta”, sono troppe le ipotetiche cause dei tumori, dato che per decenni, in quel luogo, sorgevano varie industrie che hanno lasciato nell’aria molte sostanze tossiche”!  Non una ricerca, non un prelievo... e perché, se c’erano questi rischi “sulla carta”, la zona è stata dichiarata edificabile? Visto il gran lavoro svolto per tutelarci, non capisco perché la gente si ostini a morire!
Ho anche letto che “anche se ancora non è stata definita una correlazione precisa sono reali i rischi per il sistema immunitario in grado di provocare da disturbi neurovegetativi alla leucemia, da sindromi depressive al cancro, dal morbo di Alzheimer al Parkinson in modo particolare nei bambini e nei soggetti in età avanzata.... ( leggi QUI l' articolo completo ).