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sabato 29 novembre 2014

FEMMINISMO – SCIENZA – SALUTE

Qui sotto pubblichiamo un articolo di Antonella Nappi, pubblicato il 3 ottobre 2014 sul sito della Libreria delle Donne di Milano ( sezione punto di vista ).

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Desidero un femminismo che studi e ragioni ogni ambito della esistenza. Vorrei coinvolgere le donne nell’esercizio dello sguardo critico su questioni che mi appaiono essere ancora delegate, come leggere gli attacchi speculativi che vengono fatti alla nostra salute e costruire una volontà di difenderla attraverso la salubrità ambientale. L’informazione muta la distribuzione del potere, come ben sappiamo dall’esperienza femminista. Penso che sia utile richiamare nelle donne la consapevolezza del sentimento identitario che ci proviene dal nostro corpo, lo reputiamo capace di una dose di salute e questo ci fa sentire forti. Laura Conti ha creato con i suoi scritti molta attenzione allo sfruttamento che viene operato sulla salute dai sistemi economici, sociali e politici. l suoi libri hanno restituito l’esperienza affettiva che ci lega al corpo e hanno mostrato il legame tra la salute e le condizioni ambientali, hanno stimolato l’investimento politico collettivo nei confronti dei temi ambientali.
 Sara Gandini ha affiancato all'intervento del gruppo di donne che si nomina: “Difendiamo la salute”, apparso nel sito della libreria delle donne alla voce “Punto di vista” il 23 maggio 2014, un articolo che tende a liquidare le preoccupazioni che loro segnalano. È il suo punto di vista, mi dico da mesi, mentre al contempo mi dispiaccio che così poco io riesca a fare per stimolare l’attenzione delle donne sulla delega che diamo al potere di maltrattare i nostri corpi e vorrei controbilanciare i suoi discorsi anch’io.
La medicina ci aiuta quando siamo ammalate ma è prima della medicina che può e deve agire la politica. La scienza è amabilissima nei suoi aspetti sinceri ma è difficilissimo preservarla dalle operazioni del potere. È importante che questo si sappia: non c’à vigilanza politica della popolazione sulla scienza ma una enorme delega.
La prevenzione dalle malattie deve essere una preoccupazione politica, le istituzioni la avocano a sé ma non la discutono con i cittadini, li tengono all’oscuro delle denunce di scienziati indipendenti sui danni che derivano da prodotti inquinanti e impediscono alla popolazione di confrontare, con gli agi che derivano da questi, le ricadute negative sulla salute. Invece la politica deve utilizzare la scienza e l’informazione per dare maggiore libertà di scelta agli individui.
 La longevità va compresa meglio: dagli studi di demografia sappiamo che sono scelte sociali e ambientali a garantire la salute, più della medicina (Massimo Livi-Bacci, Storia minima della popolazione del mondo, Bologna, Il mulino, 1998; Giuseppe Micheli, La transizione sanitaria del novecento in Italia, Milano, Istituto di Scienza della popolazione e del territorio, Università Cattolica, 2000). Graziella Caselli e Viviana Egidi, pubblicano da decenni ricerche che documentano i legami tra la salute e il contesto ambientale: il Sud povero ha avuto una salute magnifica rispetto alla media nazionale per tutto il secolo ’900 e una mortalità anticipata molto minore (1/3 rispetto alla media Italiana); il Nord industrializzato al contrario una pessima salute e una mortalità anticipata maggiore di 1/3 rispetto alla media nazionale. Il tardo sviluppo industriale del Veneto, dagli stessi dati medi del Sud lo ha precipitato in pochi anni alla stessa mortalità anticipata delle regioni industriali (V. Egidi, Trent’anni di evoluzione della mortalità degli adulti in Italia, in “GENUS”, Rivista internazionale di demografia, Università la Sapienza, Roma, gennaio-giugno 1984,; G. Caselli – V. Egidi, A new insight into morbility and mortality transition in Italy, in “GENUS, Università la Sapienza, Roma, luglio-dicembre 1991). Se nel complesso è aumentata la possibilità di vita di chi era nato ottanta, novanta e cento anni fa, è sbagliato pensare che la stessa cosa si presenti per chi è nato dopo, sono gli inquinanti assorbiti lungo la vita un fattore importante per la salute delle persone (Livi-Bacci, op.cit.; G. Caselli, Il contributo dell’analisi per generazioni allo studio della geografia della mortalità in “GENUS”, gennaio-dicembre, 1983; G. Caselli-V. Egidi, L’analyse des données multidimensionelles dans l’étude des relations entre mortalité et variables socio-économiques, d’environement et de comportement individuel, in “GENUS”, n. 2, 1981); in generale tutte le malattie degenerative sono collegabili all’inquinamento ambientale come molti tumori (Caselli-Egidi, 1981 op.cit.).
 Con il protrarsi della vita media sono cresciti costantemente gli anni statistici di vita non autosufficiente (circa 10) e da un decennio sono diminuiti statisticamente gli anni di vita in salute: aumentano cioè gli anni trascorsi assieme ad una malattia cronica e senza vie d’uscita (Livi Bacci ,op.cit., ed anche Lectio Magistralis, 4 giugno 2014, Roma, sede centrale Istat).
 Per gli uomini dal 2004 la vita in salute è scesa a 62 anni (era a 68,9), per le donne è scesa a 61 (era di 71); lo scrivono in una lettera pubblica (18/4/2014 10:41, In Italia continuano a diminuire gli anni di vita in salute, citando la fonte seguente: http://ec.europa.eu/health/indicators/echi/list/index_en.htm): Valerio Gennaro (UO Epidemiologia Clinica, IRCCS – AOU San Martino, IST – Istituto Nazionale per la Ricerca sul cancro, Genova), Giovanni Ghirga (pediatra, Ospedale San Paolo, Civitavecchia – RM), Laura Corradi, (sociologa, Università della California). Questa tendenza è condivisa da altri paesi europei.

La ricerca del 2013 fatta da AIOM con AIRTUM, I numeri del cancro in Italia, escludendo il cancro alla pelle, parla della possibilità di sviluppare un cancro nell’arco della vita per un soggetto su due, un po’ meno forse per le donne. Maria Letizia Rabbone, di Pediatri per un mondo possibile, ha illustrato ad un convegno di Difendiamo la salute come le prime vittime di ogni inquinamento siano i bambini, l’incremento ogni anno dei tumori infantili in Europa è dell’1,2% , in maggioranza nel primo anno di vita; in Italia nel primo anno di vita l’incremento medio è del 2,5%.

È sempre più difficile dimostrare una relazione causa-effetto in epidemiologia, per la presenza di una crescente multifattorialità di inquinanti, già Laura Conti (Questo pianeta, Editori Riuniti, Roma, 1983) sollecitava di rivolgersi alla probabilità e alla compatibilità degli effetti. Inoltre le ricerche epidemiologiche, quando comparano una serie di elementi ambientali nella loro ricaduta su popolazioni che abitano in contesti diversi, accertano ex-post ciò che queste cavie umane hanno subito, senza neppure immaginarlo. Il legame causa-effetto è decifrabile nei laboratori, con ricerche lunghe nel tempo e di vasta portata: l’eziologia richiederebbe grossi finanziamenti economici e politici, ha visto un grande impegno in Lorenzo Tomatis, quando fu lui a dirigere la IARC (International Agency for Research on Cancer): fece conoscere al pubblico internazionale, con una serie di monografie, i danni accertati di moltissime sostanze prodotte e vendute dall’industria. Nei suoi libri e articoli ha denunciato l’assenza di finanziamenti pubblici a queste ricerche e il successo che hanno invece ricerche che promettano di assolvere gli inquinanti. Ha denunciato anche le censure che subiscono i risultati delle ricerche che ostacolerebbero la vendita dei prodotti studiati (suggerisco l’articolo: Ambiente, sviluppo e salute: la grande distrazione, in Indipendenza, XI, 22, 2007; e i testi: L’ombra del dubbio, Sironi Editore nel 2008; Il fuoriuscito, Sironi 2005).

L’esempio recente di questo è l’assenza di informazione sull'utilizzo sempre più intensivo delle onde radio, eppure da decenni sono noti i danni di questi strumenti già utilizzati dai militari e molti scienziati nel mondo ne denunciano la diffusione come una gravissima minaccia per la salute pubblica, da tempo chiedono l’applicazione di un principio di precauzione. Un testo riassuntivo e comprensivo anche di quanto segue è quello steso in sette anni da ricercatori di tutto il mondo: Bioinitiative (http://www.bioinitiative.org/report/wpcontent/uploads/pdfs/BioInitiativeReport2012.pdf).
Laura Masiero (presidente dell’associazione contro l’elettromagnetismo fondata dal Biologo Angelo Levis, A.P.P. L. E.), con lei organizzammo l’ultimo convegno di Difendiamo la salute, letto l’articolo di Sara mi mandò la sua protesta perché la proponessi, se volevo, alla libreria delle donne: «L’intervento che ho letto nella parte che riguarda il rischio tumori da telefoni mobili a mio parere è discutibile e parziale […]  credo che la cosa migliore sia inviarti, in modo che poi tu possa anche girarli ad altre, alcuni articoli […] Andrebbe spiegato che gli studi che indicano dati negativi (a cominciare da Interphone) sono tutti finanziati dai gestori delle reti e dai produttori, lavoriamo su questo da anni; che l’inclusione delle radiofrequenze tra i “possibili cancerogeni” è un compromesso tra le parti in campo, che i dati positivi d’aumento del rischio ci sono e che a causa di questi dati la IARC ha dovuto decidere almeno per la classe 2B (IARC press, release 2011). Dati positivi (cioè affermativi) sui tumori cerebrali si trovano negli studi del gruppo di Hardell (Hardell, Carlberg Hansson-Mild 2006; Hardell, Carlberg, Soder, Soderqvist Hansson-Mild, 2013) e di molti altri autori (uno dei più recenti, Coreau, 2014) riportano un incremento statisticamente significativo (da >100% a >300%) di rischio di tumori cerebrali maligni (gliomi), benigni (meningiomi) e tumori benigni (neuromi) dell’acustico tra gli utilizzatori abituali (da 30 minuti/giorno) dopo 10 o più anni. Dovremmo aggiungere anche il neuroma del trigemino (caso Marcolini vs. Inail, vinto in Cassazione). Un recente studio dimostra come l’incremento di tumori cerebrali  (in 100 paesi) sia correlabile solo alla maggiore penetrazione dell’uso di telefoni mobili (De Vocht, Hannam, Buchan, 2013; Hardell, Carlberg, 2013). Per maggiori dati rimando agli articoli di Levis et al., allegati. / Mettere la nota?/ Infine andrebbe spiegato anche che la spinta economica e le pressioni dell’industria a negare qualunque rapporto tra esposizione e malattia, sono fortissime e invadono la ricerca in modo vergognoso e che i conflitti di interesse all’interno di Iarc sono pesantissimi.
 Quanto alla ionizzazione, beh! è un argomento che i negazionisti tirano in ballo sempre!
In realtà i campi elettromagnetici non-ionizzanti, come quelli prodotti da telefoni mobili e sistemi wireless, possono produrre effetti biologici importanti fino alla modifica del DNA, anche a livelli di intensità di campo elettrico molto piccole, anche a 0,1 microwatt/cmq (Yakimenko, Sidorik, Henshel, Kyrylenko, 2014)».

FONTE : LIBRERIA DELLE DONNE DI MILANO 

venerdì 28 novembre 2014

MORTALITY BY NEOPLASIA AND CELLULAR TELEPHONE BASE STATIONS IN THE BELO HORIZONTE MUNICIPALITY, MINAS GERAIS STATE, BRAZIL

Authors


a Minas Methodist University Center Izabela Hendrix, Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil
b Municipal Government of Belo Horizonte, Municipal Health Department, Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil
c UFMG—Universidade Federal de Minas Gerais-Belo Horizonte, Environmental and Sanitary Engineering Department, Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil
d UFCG—Universidade Federal de Campina Grande, Center of Electrical Engineering and Informatics, Academic Unit of Electrical Engineering, Paraíba State, Brazil
e MRE Engenharia (Electromagnetic Radiations Measurement—Engineering), Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil
f Faculty of Medical Sciences, Medicine-Belo Horizonte, Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil
g UFMG—Universidade Federal de Minas Gerais-Belo Horizonte, Urban Health Observatory, Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil

Abstract
Pollution caused by the electromagnetic fields (EMFs) of radio frequencies (RF) generated by the telecommunication system is one of the greatest environmental problems of the twentieth century. The purpose of this research was to verify the existence of a spatial correlation between base station (BS) clusters and cases of deaths by neoplasia in the Belo Horizonte municipality, Minas Gerais state, Brazil, from 1996 to 2006 and to measure the human exposure levels to EMF where there is a major concentration of cellular telephone transmitter antennas. A descriptive spatial analysis of the BSs and the cases of death by neoplasia identified in the municipality was performed through an ecological–epidemiological approach, using georeferencing. The database employed in the survey was composed of three data banks: 1. death by neoplasia documented by the Health Municipal Department; 2. BSs documented in ANATEL (“Agência Nacional de Telecomunicações”: ‘Telecommunications National Agency’); and 3. census and demographic city population data obtained from official archives provided by IBGE (“Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística”: ‘Brazilian Institute of Geography and Statistics’). The results show that approximately 856 BSs were installed through December 2006. Most (39.60%) of the BSs were located in the “Centro-Sul” (‘Central-Southern’) region of the municipality. Between 1996 and 2006, 7191 deaths by neoplasia occurred and within an area of 500 m from the BS, the mortality rate was 34.76 per 10,000 inhabitants. Outside of this area, a decrease in the number of deaths by neoplasia occurred. The greatest accumulated incidence was 5.83 per 1000 in the Central-Southern region and the lowest incidence was 2.05 per 1000 in the Barreiro region. During the environmental monitoring, the largest accumulated electric field measured was 12.4 V/m and the smallest was 0.4 V/m. The largest density power was 40.78 μW/cm2, and the smallest was 0.04 μW/cm2.

Highlights

Base Station (BS) clusters and deaths by neoplasia in the Belo Horizonte municipality have been identified. 
The mortality rate has been higher for the residents within an area of 500 m from the BS. 
The radiation superposition near the BS has also been observed; the nearer the stronger. 
Measured values stay below Brazilian Federal Law limits that are the same of ICNIRP. The human exposure pattern guidelines are inadequate. More restrictive limits must be adopted urgently

All the authors declare that they have no conflicts of interest.






( leggi QUI sul sito www.emfandhealth.com la ricerca completa )

giovedì 27 novembre 2014

A CROSS-SECTIONAL CASE CONTROL STUDY ON GENETIC DAMAGE IN INDIVIDUALS RESIDING IN THE VICINITY OF A MOBILE PHONE BASE STATION.

Nuovo studio (Gandhi 2014) in cui si evidenzia come risiedere entro 300 metri da una stazione radio base possa causare negli esposti seri danni al DNA che potrebbero sottendere a fenomeni di cancerogenesi.

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Author  : 
  • Gandhi G. ( Department of Human Genetics, Guru Nanak Dev University , Amritsar, Punjab , India ) ,
  • Kaur G, 
  • Nisar U.


Abstract

Abstract Mobile phone base stations facilitate good communication, but the continuously emitting radiations from these stations have raised health concerns. Hence in this study, genetic damage using the single cell gel electrophoresis (comet) assay was assessed in peripheral blood leukocytes of individuals residing in the vicinity of a mobile phone base station and comparing it to that in healthy controls. The power density in the area within 300 m from the base station exceeded the permissive limits and was significantly (p = 0.000) higher compared to the area from where control samples were collected. The study participants comprised 63 persons with residences near a mobile phone tower, and 28 healthy controls matched for gender, age, alcohol drinking and occupational sub-groups. Genetic damage parameters of DNA migration length, damage frequency (DF) and damage index were significantly (p = 0.000) elevated in the sample group compared to respective values in healthy controls. The female residents (n = 25) of the sample group had significantly (p = 0.004) elevated DF than the male residents (n = 38). The linear regression analysis further revealed daily mobile phone usage, location of residence and power density as significant predictors of genetic damage. The genetic damage evident in the participants of this study needs to be addressed against future disease-risk, which in addition to neurodegenerative disorders, may lead to cancer.

KEYWORDS: DNA damage; peripheral blood leukocytes; radiofrequency radiations




FONTE : EMF-PORTAL


mercoledì 26 novembre 2014

ELETTRODOTTO IN ABRUZZO: LA LUNGA STORIA DI UNA IMPOSIZIONE CON LA SCUSA DELL’ENERGIA PULITA

ABRUZZO. Prende sempre più corpo  la protesta contro l’elettrodotto Villanova-Gissi che è solo una parte del progetto Terna che dovrebbe continuare fino a Foggia e portare fin lì l’energia in arrivo dal Montenegro. Il tutto  anche attraverso un cavo sottomarino che dovrà “sbarcare” sulla costa pescarese e fino alla centrale di Villanova di Cepagatti.
La protesta continua anche oggi in viale Bovio sotto la sede della Regione Abruzzo dove è previsto un incontro tra istituzioni locali e Terna. Gli ambientalisti che si sono coagulati forse un po’ in ritardo chiedono ora che l’opera venga sospesa anche alla luce delle nuove incredibili incongruenze saltate fuori dalle carte tenute segrete per anni.
Gli ambientalisti chiedono anche che i sindaci che hanno già firmato accordi con Terna li annullino in autotutela perché «non vi saranno benefici effettivi per le popolazioni attraversate dall’opera dopo aver svenduto i terreni».

«OPERA STRATEGICA» La verità è che in provincia di Chieti la popolazione locale da anni sta cercando di opporsi al colosso dell'elettricità Terna e ad AbruzzoEnergia, società di proprietà di A2A (multiutility di Milano e Brescia che gestisce tra gli altri l'inceneritore di Acerra).
L’elettrodotto che attraversa l’Abruzzo è un'infrastruttura tecnologica considerata (fino al 2007) strategica per il trasporto dell'energia, ma da molti osteggiata perché «costosa e dall'impatto irreversibile sui territori».
 La pericolosità di quest'opera sarebbe data dai campi elettromagnetici che vengono considerati perfino dall'AIRC gravemente rischiosi per la salute umana.
Inoltre la presenza di questa grande opera porterebbe ad un notevole deprezzamento dei terreni e delle case.
Nell'ultimo mese il rapporto tra Terna e cittadini è precipitato perché hanno avuto inizio gli espropri. Ora che i presidi di centinaia di persone impediscono ai tecnici della società di entrare nei terreni sembra essersi aperto un tavolo presso la Regione che coinvolge i comitati dei cittadini.
D’Alfonso in prima battuta è sembrato spingere gli ambientalisti a posizioni più concilianti ma ora in presenza della documentazione saltata fuori ieri con gravissimi sospetti di illegittimità anche la Regione dovrà prendere atto che qualcosa non ha funzionato e rivedere la procedura.

leggi QUI l'articolo completo


FONTE : primadinoi.it

giovedì 20 novembre 2014

ELETTRODOTTO TERNA, COORDINAMENTO AMBIENTALE MILAZZO VALLE DEL MELA: “LESIVO PER I CITTADINI UTILIZZARE LE SOMME COMPENSATIVE”

In una nota indirizzata al presidente del Consiglio Comunale di Pace del Mela, ai Consiglieri Comunali, e per conoscenza al Sindaco, all’Assessore all’Ambiente, al Segretario Comunale, e agli organi di stampa, il Coordinamento Ambientale Milazzo – Valle del Mela commenta la scelta di utilizzare i fondi compensativi che Terna ha previsto nel territorio per la realizzazione dell’elettrodotto dei record. Il coordinamento chiede che tale nota venga letta in occasione della seduta del consiglio comunale di Pace del Mela, prevista per domani. Ecco, di seguito, il testo integrale della missiva:

“In merito alla proposta di deliberazione avente come oggetto “Nuovo elettrodotto a 380kv in doppia terna “Sorgente Rizziconi”, approvazione dello schema di convenzione tra il Comune di Pace del Mela e Terna Rete Italia S.p.A.” il Coordinamento Ambientale Milazzo Valle del Mela, costituito da numerose Associazioni operanti sul territorio dell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale Milazzo – Valle del Mela e del Sito di Interesse Nazionale per le Bonifiche “Area Industriale di Milazzo “, intende portare all’attenzione delle SS.VV. quanto segue:

Si ritiene lesivo per i cittadini, utilizzare le risorse economiche compensative ottenute dalla realizzazione dell’impattante elettrodotto a 380kv in doppia terna “Sorgente Rizziconi” per riqualificazioni ambientali di aree comunali. Per riqualificazione ambientale si intende la realizzazione di piazze, parco giochi ecc.

In diverse circostanze il Coordinamento Ambientale Milazzo – Valle del Mela ha più volte contestato l’utilizzo di tali risorse per opere assolutamente inutili per l’interesse dell’intera collettività.

Tali fondi dovrebbero essere spesi a tutela dell’Ambiente e della Salute Pubblica.

Abbiamo espresso, in varie sedi, all’Amministrazione Comunale di Pace del Mela ed alla Società Terna, le nostre proposte al fine di utilizzare nel miglior dei modi detti fondi. Purtroppo ci duole notare, che le proposte provenienti dalle Associazioni portatrici di interessi collettivi, non sono state prese in considerazione dall’Amministrazione Comunale. La zona urbana di Passo Vela è prettamente residenziale e vi risiedono numerose famiglie con bambini in tenera età.

In prossimità della suddetta microzona insistono sia un elettrodotto da 380 KV, quanto altri di media e di minore potenza, nonchè il realizzando elettrodotto ed un ripetitore di telefonia mobile a brevissima distanza gli uni dagli altri. Le Associazioni Ambientaliste hanno più volte denunciato la necessità di risolvere la grave problematica nella “microzona denominata “Passo Vela”, ove si sono registrate negli anni e si continuano a lamentare gravi problematiche di MALATTIE NEOPLASTICHE, MALATTIE CADIOCIRCOLATORIE, MALATTIE CRONICHE RESPIRATORIE E DISORDINI EMATOLOGICI certamente imputabili ad una serie di cause e concause dovute all’inquinamento ambientale. Le Associazioni hanno promosso azioni di protesta per sensibilizzare Istituzioni Private e Pubbliche al fine di eliminare le cause che determinano gravi conseguenze per la salute dei cittadini di Passo Vela e dell’intero comprensorio di Milazzo che da decenni subiscono e patiscono tale condizione.

Il Coordinamento Ambientale Milazzo Valle del Mela invita le SS.VV. in indirizzo a ritirare la proposta di deliberazione e rimodularla in base alle seguenti richieste:

a- Sollecitare il Ministero Sviluppo Economico, Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Assessorato Regionale Energia ed il Commissario della Provincia Regionale di Messina ad intraprendere immediatamente l’iter burocratico per la delocalizzazione dell’esistente elettrodotto da 380KV denominato “Sorgente – Paradiso” dal territorio comunale senza ricollocarlo in altre zone caratterizzate da presenze antropiche;

b- Invitare la Società Terna Rete Italia S.p.A a presentare entro 180 giorni dalla firma della convenzione il progetto di delocalizzazione dell’elettrodotto “Sorgente – Paradiso” . Nel caso in cui, per qualsiasi motivo, la delocalizzazione non fosse realizzabile, la Società Terna si impegna a risarcire tutti i cittadini che hanno immobili di proprietà nel raggio di 400 metri. Nell’attesa della realizzazione della delocalizzazione dell’elettrodotto sopra citato Terna si impegna ad attuare tutte le soluzioni tecniche disponibili al fine di limitare le emissioni elettromagnetiche nella micro zona di Passo Vela

c- istituire una unità di monitoraggio “intelligente” ambientale, con uno spettro di indagine che contempli tutte le potenziali conseguenze dell’inquinamento elettromagnetico di bassa e alta frequenza, oltre a quello della qualità dell’aria relativamente alla problematica dell’ozono lungo i tracciati degli elettrodotti esistenti sul territorio comunale. Tale unità di monitoraggio si rende necessaria per valutare almeno in un decennio l’andamento dei parametri e quali sono le forme critiche; istituire un Portale Internet per informare i cittadini sull’attività del monitoraggio, collegato a forum e dibattiti.

d- Finanziare, una fondazione costituita dalle Associazione Ambientaliste di concerto con il Comune di Pace del Mela, con l’obiettivo di sostenere economicamente le famiglie di cittadini colpiti da patologie ambientali. La Fondazione deve avere caratteristiche di continuità temporale, con cadenza annuale e con finanziamento liberale, da parte di Terna, per un importo minimo di €.100.000 l’anno.
Lo scopo del fondo è quello di attenuare il danno economico sopportato dai malati e dalle loro famiglie per le spese della terapia e/o del mancato corrispettivo derivante dal proprio lavoro.

e- Supportare un sistema di monitoraggio dello stato di salute della popolazione residente – screening sanitario gratuito

f- Abbattere del 70 % i costi sostenuti dall'Ente Comunale e del 50% quelli sostenuti dalle famiglie pacesi in merito alla fornitura di Energia Elettrica

g- Acquistare una centralina di Monitoraggio della Qualità dell’Aria

h- Commissionare all'Organizzazione Mondiale della Sanità un’indagine epidemiologica sullo stato di salute della popolazione residente


i- Individuare, di concerto con le Istituzioni Nazionali, Regionali e la Società Terna, soluzioni tecniche migliorative al costruendo elettrodotto, anche dopo l’entrata in esercizio, soprattutto nei tratti dove insistono civili abitazioni”.

mercoledì 19 novembre 2014

SABATO 22 NOVEMBRE 2014 PRESSO LA SALA TALAMUCCI VIA DANTE 6 A SESTO SAN GIOVANNI EVENTO SERATA SU RIFIUTI ZERO

SABATO 22 NOVEMBRE 2014 ALLE ORE 20,30
presso la sala Talamucci in via Dante 6, Sesto San Giovanni
E' organizzata una serata di approfondimento scientifico e culturale sul tema del trattamento e la gestione dei rifiuti partendo dall'analisi dei pericoli per la salute derivati dell’incenerimento verranno descritti i vantaggi ottenibili adottando una corretta gestione del trattamento dei rifiuti stessi, tra i quali l'eliminazione dei rischi per la salute ed anche il risparmio economico.

tra i relatori Interverranno:
- Il Dott. Paolo Crosignani, oncologo, che ci illustrerà i danni causati dalle polveri nocive emesse dall’inceneritore per la salute dei cittadini.
- Il Dott. Paolo Contò, che ci racconterà come l’esperienza del Consorzio Contarina, cui un gruppo di Comuni hanno affidato il trattamento dei rifiuti, abbia permesso di raggiungere una differenziazione dei rifiuti di oltre 85 % e di ridurre il costo per i residenti applicando il metodo della tariffa puntuale sui rifiuti residui.


Si ricorda che l’ingresso è accessibile a carrozzine e sedie a rotelle ed è libero e gratuito.

lunedì 17 novembre 2014

ELETTROSMOG AD OSTIA, CITTADINI CONTRO LE ANTENNE DELLA TORRE ACEA: "TOGLIETELE"

Perlusz: "La dislocazione delle restanti antenne della Torre Acea era parte integrante del programma del Pd in campagna elettorale. Ma ora?"

I residenti di Parco della Vittoria, a Ostia, ieri hanno fatto sentire la loro voce contro l’elettrosmog e la Torre Acea che tanto fa paura. Ad organizzare l’iniziativa Alessandra Perlusz, presidente del locale comitato di quartiere 'Parco della Vittoria - Silvio Messina', da anni impegnata nella lotta per la dismissione delle antenne di telefonia.
L’ultima vittima è stata Giorgia, una giovane donna ammalatasi di tumore, che ha lasciato una bambina di soli tre anni. I cittadini, 'armati' di cartelloni di protesta, sono rimasti davanti la sede del X Municipio a far sentire le loro ragioni fino alle 15:00, ossia poco dopo l'inizio del consiglio del parlamentino di Ostia.

"Avevamo sospeso ogni protesta in segno di solidarietà verso i nostri amici concittadini che cercano e vogliono una soluzione al problema del dissesto idrogeologico. - spiega Perlusz sulla sua pagina facebook - Ma è giunto il momento di riprendere un argomento scottante, disturbatore, problematico: la dislocazione delle antenne della Torre Acea. C'è un accordo che non viene rispettato, ci sono malati e ci sono morti , c'è chi ha sacrificato la propria vita per il bene della collettività. Possibile che si continui quanto è stato fatto con la passata amministrazione? Cioè niente. Ieri eravamo presenti davanti al X Municipio con i nostri cartelli a cercare di sollecitare le coscienze di chi ci amministra. Perchè noi non molliamo. L'abbiamo promesso a Ludovica, Silvia, Giorgia, Silvio, Maria Grazia, Giuliana, Alessandra, Stefano, Rossella, ecc.ecc", conclude.

FONTE : ROMATODAY.it

giovedì 13 novembre 2014

SECONDO INCONTRO SULL'ELETTROSMOG A BRUGHERIO

L’Associazione Sottocorno insieme a l’ Associazione Italiana Elettrosensibili, La Lampada di Aladino onlus di Brugherio e l’Associazione Lorenzo Perrone onlus di Cologno Monzese , con il patrocinio del Comune di Brugherio hanno organizzato tre serate informative sul tema dell'inquinamento elettromagnetico.

Si parlerà di cos'è l'elettrosmog, elettrodotti, alte e basse frequenze, wi-fi, cellulari,… Ma fanno male o no? Come difenderci? Quali le fasce di popolazione più a rischio? Quali gli effetti biologico-sanitari a medio e lungo termine? Queste e molte altre le domande alle quali i relatori cercheranno di rispondere, relazionando e confrontandosi con il pubblico
  
La seconda conferenza avrà luogo venerdì 14 novembre pv alle ore 20.45
presso la Sala Consiliare del Comune di Brugherio ( piazza Cesare Battisti 1 )  e avrà come titolo :

"EFFETTI BIOLOGICO SANITARI: LE EVIDENZE SCIENTIFICHE PONGONO POCHI DUBBI E MOLTE CERTEZZE"

Sei invitato a partecipare

Per info visita ( QUI ) la pagina del comune di Brugherio  

-- 
Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

martedì 11 novembre 2014

AVELLINO - LA PROCURA SEQUESTRA L’ELETTRODOTTO DI SANT’ANGELO.

ASSENZA DI AUTORIZZAZIONI, FALSO IN ATTO PUBBLICO E DISTRUZIONE DI BELLEZZE NATURALI


La Procura della Repubblica di Avellino ha disposto il sequestro dell'elettrodotto di Sant'Angelo dei Lombardi. Questa mattina gli agenti del Nipaf del Corpo Forestale dello Stato hanno apposto i sigilli all'opera più volte finita nel mirino di ambientalisti e amministratori locali. Un provvedimento di sequestro preventivo d'urgenza dell'elettrodotto che si diparte tra i comuni di Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Teora e Conza della Campania con una previsione progettuale di 58 sostegni tronco –piramidali fino a 33 metri di altezza e a distanza di circa 350 metri l'uno dall'altro. Il sequestro è stato adottato nell'ambito di un procedimento per realizzazione di opera eseguita in assenza di autorizzazione o difformità da essa in relazione ai beni paesaggistici tutelati, per il reato di falso in atto pubblico concernente i vincoli in materia paesaggistica e per il reato di distruzione o deturpamento di bellezze naturali.
A seguito degli accertamenti espletati la Procura ha ritenuto che l'elettrodotto sia stato realizzato in difetto dei necessari pareri dell'ente preposto alla tutela dei sussistenti vincoli in materia paesaggistica e che questo possa alterare le bellezze naturali di luoghi soggetti alla speciale protezione dell'Autorità, con un impatto negativo di tipo percettivo-visivo sul panorama delle aree ed un ulteriore impatto negativo sulla fauna. Alcuni tralicci ed i relativi cavi attraversano infatti il corridoio migratorio della fauna selvatica lungo il fiume Sele, il torrente Temete fino al valico montano Sella di Conza da dove discende fino all'Oasi del Lago di Conza.


FONTE : ILCIRIACO.IT

Leggi QUI la lettera aperta che la rete dei comitati civici irpini scrive alla Procura della Repubblica dopo il sequestro dell'elettrodotto di Sant'Angelo dei Lombardi. )

lunedì 10 novembre 2014

TRALICCI A POCHI METRI DALLE ABITAZIONI: COSTITUITO COMITATO ELETTROSMOG A TORRE ANNUNZIATA

Gli attivisti del meetup Cinque Stelle Torre Annunziata hanno costituito un Comitato Elettrosmog Torre Annunziata vista la presenza imponente e massiccia dei tralicci in zone densamente abitate.

L’allarme nasce a causa della conclamata pericolosità dei tralicci per la salute tra i quali ricordiamo le principali sintomatologie che caratterizzano la “elettrosensibilità”:
• manifestazioni cutanee: tipo prurito, eritemi, allergie
• disturbi del sistema nervoso: insonnia, stress, neurastenia, instabilità emotiva, ansietà, emicranie, depressioni
• problemi muscolari: crampi, dolori e astenia
• sistema cardiovascolare: aritmie, disturbi della pressione arteriosa, ictus cerebrale
• sistema ormonale e di quello immunitario: riduzione della sintesi della melatonina, alterazioni delle sottopopolazioni linfocitarie
• apparato sessuale, della riproduzione, della gravidanza (aborti spontanei)
• sistema visivo, acustico, olfattivo, digestivo

Abbiamo effettuato un sopralluogo nelle zone dove i tralicci di corrente sono a pochi metri dalle abitazioni. Parlando con gli abitanti, ci hanno confermato che mai nessuno si è occupato della questione né ha informato la popolazione della pericolosità dei tralicci per la salute.
Altro argomento della discussione è stato infatti il sorgere nei residenti di alcune sintomatologie sopra elencate che non avrebbero mai collegato alla presenza dei tralicci.

Il Comitato Elettrosmog Torre Annunziata ha assicurato i cittadini che non saranno lasciati soli e che si attiverà presso le istituzioni locali affinché vengano prese le misure adatte previste dalla legge.
Proponiamo al più presto un tavolo tecnico per discutere le problematiche e le eventuali soluzioni da adottare in questo caso.

Inoltre, abbiamo reso partecipi i parlamentari del MoVimento Cinque Stelle della situazione gravissima che c’è a Torre per coinvolgere anche le istituzioni nazionali.

Fra non molto partirà una campagna di informazione per sensibilizzare e portare a conoscenza della cittadinanza tutta dei pericoli dell’elettrosmog.

domenica 9 novembre 2014

E' ELETTROSENSIBILE, LA VITA AL BUIO DI GIULIA

Il racconto di un elettrosensibile che vive senza la tv, cellulare, frigo, sotto una tenda schermata. «Non posso uscire di casa e spesso stacco anche il contatore» alla faccia di chi li accusa di avere una malattia di natura psicosomatica , a Giulia e Andrea va la nostra solidarietà .

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UDINE. Niente cellulare. Niente televisione o radio. Niente microonde e neppure frigorifero. La lista dei “no” per un elettrosensibile è lunghissima. E si scontra con una società che non può fare a meno di tutto questo.

Ecco perché «se le onde elettromagnetiche ti fanno stare male, l’unica soluzione è isolarsi dal mondo», racconta Giulia, nome di fantasia per una donna friulana di 43 anni costretta insieme con il marito a rifugiarsi in montagna pur di trovare un po’ di respiro da quella malattia diagnosticata nel 2010.
Tutto comincia il 6 marzo di quell'anno. «Il suo corpo ha un tracollo che si manifesta con una chiara sensazione di corrente elettrica diffusa da testa a piedi, tachicardia e la sensazione di morire – racconta oggi il marito di Giulia, che chiameremo Andrea –. Intuendo che la causa del suo malessere fosse legata all'ambiente in cui vivevamo, all'alba del 7 marzo siamo scappati dalla casa che avevamo appena comprato. Soltanto con una valigia. Nei giorni seguenti le condizioni di Giulia sono leggermente migliorate, ma non riusciva a stare in piedi: aveva una fortissima emicrania e persisteva la sensazione di elettricità unita a un senso di congestione, bruciore in tutto il corpo. Il medico che avevamo non sapeva come occuparsene, ci ha solo prescritto alcuni esami».

Leggi QUI l’articolo completo di Michela Zanutto sul Messaggero del Veneto


sabato 8 novembre 2014

LACEDONIA, ( AVELLINO ) IL COMITATO "NO ALTA TENSIONE" PROSEGUE L’IMPEGNO A DIFESA DEL TERRITORIO

La tenacia che ha sempre dipinto con colori vivaci l’animo della nostra gente, oggi trova, ove ce ne fosse necessità di conferma, un suo ulteriore motivo di evidenza. Il Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali, settore UOD Foreste della Regione Campania con nota del 03.11.2014 protocollo 731325 ha comunicato all’Avv. Vito Nicola Cichetti e all’Ing. Valeriano Monaco (legale e tecnico incaricati dal comitato “No Alta Tensione”) e al Signor Sindaco del Comune di Lacedonia che le osservazioni e le ragioni dei cittadini espresse prima sul campo, in sede di presa di possesso dei terreni, e poi nel convegno “La Svendita del Territorio in favore di parchi eolici ed elettrodotti, tra i beni demaniali espropriati e i silenzi della Pubblica Amministrazione” tenutosi in Lacedonia trovano un primo puntuale riscontro negli atti demaniali in possesso del medesimo settore regionale.
Nella citata nota il Dirigente scrive: “….il mero sorvolo aereo dell’elettrodotto Lacedonia e Bisaccia (opera connessa al parco eolico “Macchialupo” proposto da Alisea S.r.l. n.d.r.), interessa, diversamente da quanto affermato dal delegato dell’ex Settore Bilancio e Credito Agrario, in sede di Conferenza dei Servizi del 1° giugno 2011, seppure per porzioni estremamente esigue e senza installazione di alcun traliccio ed altre opere infisse al suolo, anche il Foglio 53, particelle 7 e 19, tuttora gravate dal vincolo di Uso Civico…”
Il risultato ottenuto dal Comitato “No Alta Tensione” e dai Tecnici e Legali da esso incaricati, seppur parziale e ancora non definitivo, rappresenta una sconcertante e lapalissiana conferma delle ragioni di coloro che hanno sempre sostenuto, al contrario di chi è chiamato a farlo per il ruolo istituzionale ricoperto e quale rappresentante dell’Ente Esponenziale della Collettività Lacedoniese, la legittimità di tutti quegli atti e comportamenti volti della tutela di diritti collettivi millenari che ancor oggi trovano la loro ragione di esistere. Il Comitato ha affrontato la questione a viso aperto con certezza e convinzione delle proprie ragioni supportate dalla competenza dei tecnici e legali incaricati, non adducendo quale paravento e/o infantile scusa la sussistenza di convenzioni che solo qualcuno ritiene cogenti anche se in contrasto con precise e specifiche disposizioni normative.
La difesa del territorio, la tutela della salute, il dovere di consegnare ai nostri figli un Paese vivibile impongono un rinnovato forte e condiviso impegno anche in considerazione della “latitanza” delle istituzioni a ciò preposte. Su richiesta del comitato il Comune aveva incaricato lo stesso legale poi incaricato dal Comitato per risolvere le “Problematiche relative all’eolico” (delibera G.C. 29/2014). Dopo aver sollevato la questione “usi civici” in alcuni pareri formulati in Conferenze di Servizi il legale in parola è stato “licenziato” dal Sindaco: perché? Ad oggi alle nostre domande formulate pubblicamente, ancora una volta alla luce del sole, il Sindaco non ha mai dato risposta. E’ lecito quindi chiedere: il Sindaco voleva davvero affrontare le “Problematiche relative all’eolico o semplicemente “accontentare” il comitato e preparare il terreno a future molli candidature? Forse a parlare di usi civici si correva il rischio di disturbare i “manocratori” che ben hanno il controllo degli Uffici?

Di tutto questo parleremo nell'imminente prossimo incontro pubblico e, speriamo, che il Sindaco intervenga per dare risposte ai cittadini.




venerdì 7 novembre 2014

STUDIO CHE LEGA LA QUALITÀ DEL SONNO IN SOGGETTI ESPOSTI ALLE BASSE FREQUENZE

OCCUPATIONAL ELECTROMAGNETIC FIELD EXPOSURES ASSOCIATED WITH SLEEP QUALITY: A CROSS-SECTIONAL STUDY.


Liu H1, Chen G2, Pan Y1, Chen Z1, Jin W1, Sun C2, Chen C2, Dong X3, Chen K4, Xu Z2, Zhang S1, Yu Y1.


Abstract

BACKGROUND:

Exposure to electromagnetic field (EMF) emitted by mobile phone and other machineries concerns half the world's population and raises the problem of their impact on human health. The present study aims to explore the effects of electromagnetic field exposures on sleep quality and sleep duration among workers from electric power plant.

METHODS:

A cross-sectional study was conducted in an electric power plant of Zhejiang Province, China. A total of 854 participants were included in the final analysis. The detailed information of participants was obtained by trained investigators using a structured questionnaire, which including socio-demographic characteristics, lifestyle variables, sleep variables and electromagnetic exposures. Physical examination and venous blood collection were also carried out for every study subject.

RESULTS:

After grouping daily occupational electromagnetic exposure into three categories, subjects with long daily exposure time had a significantly higher risk of poor sleep quality in comparison to those with short daily exposure time. The adjusted odds ratios were 1.68 (95%CI: 1.18, 2.39) and 1.57 (95%CI: 1.10, 2.24) across tertiles. Additionally, among the subjects with long-term occupational exposure, the longer daily occupational exposure time apparently increased the risk of poor sleep quality (OR (95%CI): 2.12 (1.233.66) in the second tertile; 1.83 (1.073.15) in the third tertile). There was no significant association of long-term occupational exposure duration, monthly electric fee or years of mobile-phone use with sleep quality or sleep duration.

CONCLUSIONS:

The findings showed that daily occupational EMF exposure was positively associated with poor sleep quality. It implies EMF exposure may damage human sleep quality rather than sleep duration.