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mercoledì 22 novembre 2017

PM10 ED INQUINAMENTO SOPRA I LIMITI - FERMIAMO L'INCENERITORE

Come ormai accade di consueto basta una settimana di sole e bassa pressione che gli inquinanti riprendono livelli di allarme e come succede ormai da decenni si decide di limitare l'uso i mezzi privati (senza aumentare la presenza di mezzi pubblici avendo eliminato i negozi di vicinato a favore di enormi centri commerciali raggiungibili solo in auto) e a ridurre di 1°C del valore massimo della temperatura.
Non vogliamo minimizzare tali interventi (che del resto si sono SEMPRE dimostrarti insufficienti) ma considerare l'idea che forse non bastano (o magari non sono quelli che dovremmo adottare) e quindi incominciare ad affrontare il problema in modo differente con una programmazione che riguardi sia il breve periodo ( emergenza ) che (soprattutto) il lungo periodo.


Nel breve periodo invitiamo gli amministratori a considerare di:
  • Fermare (per qualche giorno) il funzionamento degli inceneritori rallentando la raccolta e creando degli accumuli per riprenderli con condizioni atmosferiche favorevoli, gli inceneritori sono una “fucina” industriale riguardo alle polveri sottili.
  • Aumentare il numero di mezzi pubblici (se si decide di limitare l'uso dei mezzi privati è obbligo aumentare frequenza e orari)
  • Controllare che i riscaldamenti funzionanti a gasolio rispettino effettivamente orari e temperature.
nel lungo periodo :
  • Programmare l’eliminazione degli inceneritori con sistemi puliti basati sul riciclo dei rifiuti (incominciando anche a limitare la produzione di sostanze tossiche difficilmente smaltibili)
  • Programmazione della sostituzione del parco esistente dei mezzi pubblici ( che ad oggi sono anche più inquinanti dei mezzi privati ), non è tollerabile che l’industria italiana progetti e costruisca mezzi che funzionano a idrogeno e li fornisca in Cina, e noi continuiamo a far circolare mezzi degli anni 80.
  • Programmazione e finanziamento per l'incremento delle linee di superficie specie nell'hinterland milanese per risolvere il grande problema di mobilità presente sul territorio
  • Programmazione rigida (ed incentivata) per la sostituzione di caldaie a gasolio purtroppo ancora presenti sul territorio.
  • Analisi urbanistica (a livello metropolitano) per ridurre il flusso di traffico ( e quindi di gas e polveri sottili) nei centri urbani.
  • Programmazione seria di un "rimboschimento urbano" e non fatta cavalcando l'onda mediatica in prossimità di elezioni.
Tutte cose già dette più volte da Noi e da altri Comitati/Associazioni e sempre cadute nel vuoto, così oggi siamo sempre punto e a capo, dando la colpa ai motori diesel o alla legna che brucia in qualche caminetto.


Mentre aspettiamo di conoscere il destino dell'inceneritore di Sesto san Giovanni (che speriamo un giorno di sostituire con un bosco), invitiamo le istituzioni a svegliarsi da questo torpore e di giungere a delle soluzioni degne di una società moderna e civile.

giovedì 16 novembre 2017

CRONOPROGRAMMA INTERRAMENTO ELETTRODOTTO DI VIA SOTTOCORNO

Con l'interramento ci siamo, con ritardi che ancora nessuno ci ha giustificato, ma ufficialmente ci siamo!!
L'interramento è praticamente iniziato, da ottobre a dicembre Terna sta facendo (o rifacendo ancora non è chiaro) il bando per l'assegnazione dei materiali e delle opere, mentre il cantiere di fatto aprirà mercoledì 17 gennaio 2018 (come da crono-programma ufficiale che riportiamo qui sotto ) il cantiere chiuderà a dicembre 2018



come possiamo vedere i lavori di assegnazione per l'acquisizione dei materiali e assegnazione dei lavori sono già iniziati

mentre per le opere di interramento e rimozioni dei tralicci esistenti dovremmo aspettare ancora un po’



lunedì 13 novembre 2017

QUARTIERE DI SESTO SAN GIOVANNI RISCHIA DI ESSERE SENZA IL MEDICO DI BASE TREMILA RESIDENTI PREOCCUPATI



Tremila residenti e presto nessun medico di base.

Tremila abitanti ed un intero quartiere senza medico di base. Non siamo ancora a questo punto, ma il rischio è questo. Siamo a Cascina Gatti, quartiere di Sesto San Giovanni. Si inizia con una dottoressa da poco venuta a mancare: questo significa che i suoi pazienti dovranno, da subito, fare riferimento ad un altro professionista: in un'altra zona.
Qualcuno allora ha provato a cambiare medico, per restare nel proprio quartiere, ma all'Ats la risposta è stata netta: nessuno è disponibile ad accogliere nuovi pazienti. Infatti un altro dottore andrà in pensione a dicembre e un terzo tra circa un anno. 
Il quartiere è sul piede di guerra: i comitati dei cittadini definiscono irricevibile la proposta di Ats di rivolgersi a medici di altre zone e ricordano che, tra i residenti, ci sono anche anziani che hanno bisogno del medico di base molto spesso, anche più volte alla settimana, e non hanno la possibilità di prendere i mezzi pubblici per spostarsi.

Leggi QUI l’articolo completo su MILANOTODAY

FONTE : MILANOTODAY



COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO NO VASCA PARCO NORD

Riceviamo e pubblichiamo auspicando che si arrivi presto ad una soluzione che tenga conto degli effetti sulla salute e sull'ambiente che tale opera porterebbe una volta eseguita, auspichiamo inoltre che Regione Lombardia si adoperi in modo da fare tornare il Seveso un fiume degno di tale nome, e non uno dei tre fiumi più inquinati d’Europa e che lungo il suo corso, tra Brianza e Nord Milano, trova ancora attivi oltre 1.400 scarichi abusivi, alcuni dei quali fonte di grave inquinamento.



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I cittadini del quartiere Papa Giovanni di Bresso, rappresentati dal Comitato no vasca si dissociano da quanto riportato su Il Giorno nell'articolo "E dal Consiglio Europeo solo pacche sulle spalle", in cui si parla di malcontento dei bressesi.
I cittadini del quartiere, per il cui diritto alla salute e alla fruizione del verde il Comitato no vasca si sta battendo ormai da tempo contro la realizzazione del progetto della vasca nel Parco Nord, vogliono esprimere tutto il loro entusiasmo sia per la presa in carico della loro petizione e della loro battaglia da parte dell'onorevole Alberto Cirio sia per l'invio da parte della Presidentessa Wikstrom, della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, di una lettera alla Regione Lombardia con cui viene riferita la preoccupazione dei cittadini per i rischi legati al progetto e l'attenzione dell'Europa in merito alla questione e a possibili soluzioni alternative che evitino la distruzione di 4 ettari di area regionale protetta e la realizzazione di un impianto di raccolta di acque fortemente inquinate con il conseguente rischio della creazione di condizioni igienico-sanitarie critiche a pochissimi metri da un quartiere densamente abitato.
I cittadini della zona hanno profondamente apprezzato questo importantissimo gesto con cui l'Europa dimostra di prendersi carico dell'istanza sollevata dal quartiere e comprendono tutto il suo significato, consapevoli della grande sensibilità della Comunità europea in merito all'ambiente e alla tutela della salute pubblica. Gli abitanti del quartiere prospiciente l'area di Parco Nord, purtroppo individuata per il progetto della vasca, si rendono conto che l'intervento della Commissione Petizioni al loro fianco conferisce alla battaglia un nuovo peso, avendo finalmente visto ascoltate e accolte le loro istanze contro un progetto altamente impattante sull'ambiente e sulla vita della popolazione locale.
Il Comitato no vasca vuole anche sottolineare quanto sia stato fondamentale il ruolo dell'onorevole Alberto Cirio nel rendere possibile un iter rapido ed efficace per la petizione presentata dai cittadini.
Lo scorso aprile infatti Alberto Cirio ha voluto espressamente fare un sopralluogo di persona sull'area di Parco Nord su cui il Comune di Milano vorrebbe realizzare la vasca. In questa occasione ha incontrato gli abitanti della zona con cui si è confrontato a lungo, dimostrando grande sensibilità per la loro battaglia. È rimasto in stretto contatto con i cittadini in tutti questi mesi, rispondendo a tutte le loro domande. Anche l'11 luglio, giorno della discussione della petizione presso la Commissione petizioni, l'europarlamentare era presente in aula per ascoltare l'intervento della proponente della petizione e soltanto problemi di traffico, che hanno portato alcuni componenti della delegazione ad arrivare in Parlamento più tardi del previsto, gli hanno impedito di assistere alla discussione rimandata nella sessione del pomeriggio. Ma neanche in questo frangente imprevisto i cittadini si sono trovati soli, essendo intervenuto un collega a fare le veci di Alberto Cirio e a sostenere la loro richiesta.
Grazie all'Europa i cittadini del quartiere su cui pende un progetto così critico si sono finalmente sentiti accompagnati e sostenuti nella loro lotta.

Comitato no vasca

giovedì 9 novembre 2017

A CASCINA GATTI MANCANO I MEDICI DI BASE


Con un articolo apparso oggi sul Giorno a cura di Laura Lana (clicca QUI per leggere l’articolo completo) si ripropone con vigore il problema, già noto da tempo, che ancora oggi non sembra avere soluzione.

A gennaio 2018 (quindi tra circa 40 giorni) uno dei tre medici presenti nel quartiere andrà in pensione e AD OGGI NESSUNO HA INFORMATO (se non il medico stesso) gli abitanti delle soluzioni future, anzi a tutti sorge il dubbio che dal 1 gennaio l’area compresa tra LE TRE STRADE / LOMBARDIA / SOTTOCORNO / MARX rimarrà scoperta, mentre con la fine del 2018 e il pensionamento del secondo medico QUASI TUTTO IL QUARTIERE rimarrà scoperto.


L’ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO si unisce alla protesta chiedendo azioni immediate, è inammissibile che nel XXI secolo in un’area che si vanta di eccellenze sanitarie venga a mancare un SERVIZIO DI BASE di questo genere e soprattutto che non si sia organizzato e previsto, non solo un normale avvicendamento, ma bensì un naturale potenziamento del servizio visto che le istituzioni, in questi decenni, hanno autorizzato e permesso la nascita di intere aree residenziali all'interno del quartiere.


La proposta presentata dall'azienda sanitaria di rivolgerci agli studi presenti in altri quartieri NON È NEANCHE DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE.

lunedì 6 novembre 2017

IN FRIULI L’ELETTRODOTTO SOMPLAGO -WURMLACH SARÀ TUTTO INTERRATO

Quando su un territorio ci sono comunità che si aggregano e non subiscono passivamente, mobilitandosi per far sentire la propria voce e le loro proposte  si riescono ad ottenere risultati, complimenti ai comitati ed associazioni della Carnia per il risultato ottenuto.
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I rappresentanti delle società Alpe Adria energia e Alpen Adria Energy Line hanno illustrato all'assessore all'Ambiente ed Energia del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, il nuovo progetto dell'elettrodotto Somplago-Wurmlach (con transito dal passo di Monte Croce Carnico), che supera le proposte passate con un unico progetto totalmente interrato, il quale rientrerà tra quelli di interesse comunitario (Pic) e che, data la sua valenza transfrontaliera, potrà concorrere ai piani di finanziamento europei.“ ( leggi QUI l'articolo completo )

FONTE : UDINETODAY