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martedì 13 agosto 2019

ANTENNA RADIO BASE DI TELEFONIA MOBILE SUL TERRAZZO? SOLO SE L'AMMINISTRATORE INFORMA DEI RISCHI SULLA SALUTE E VIENE ACCETTATA ALL'UNANIMITA'

L'installazione di un’antenna telefonica su un lastrico solare condominiale è lecita soltanto in presenza di una delibera assunta all'unanimità dai condomini perché la sottrazione di una rilevante porzione del tetto, prima liberamente fruibile, pregiudica il diritto di comproprietà sul bene comune di cui godono tutti i condomini. 
La questione di un’autorizzazione all'installazione di un’antenna per la telefonia mobile sul tetto del palazzo, a delibera condominiale, è stata affrontata dai giudici in tutti e tre i gradi di giudizio. In un recente contenzioso una condomina, ad esempio, aveva contestato che l’antenna telefonica installata sul lastrico solare ne comprometteva l’utilizzo; inoltre, sempre secondo la condomina, la delibera era viziata poiché era stata approvata senza l’unanimità dei partecipanti.
Il Tribunale di Milano ha accolto la domanda e dichiarato la nullità della delibera. In secondo grado, la Corte di Appello di Milano ha confermato la pronuncia. Difatti, a parere dei giudici d’appello, vi è stata la violazione dell’art. 1120, comma 2, c.c., che disciplina le innovazioni in condominio, perché l’antenna, a causa delle dimensioni dell’impianto e delle sue caratteristiche, pregiudicava l’utilizzo del lastrico solare.Nel giudizio di legittimità, la Corte di Cassazione, con pronuncia del 8 ottobre 2018, n. 24767, ha condiviso il ragionamento espresso dai giudici di merito, rigettando il ricorso proposto da uno dei condomini favorevoli all'installazione dell’antenna. Pertanto, secondo la Suprema Corte, la delibera dell’assemblea condominiale che autorizzi l’installazione della stazione radio per la telefonia mobile cellulare - con l’occupazione permanente di una parte del lastrico di proprietà condominiale - deve essere adottata, a pena di nullità radicale, con il consenso unanime di tutti i condomini.
Siamo di fronte a un’innovazione “vietata” ai sensi dell’art. 1120, comma 2, c.c., anche per due ordini di motivi: per le caratteristiche strutturali dell’edificio, in quanto l’installazione comporta una disarmonia e un’alterazione del decoro architettonico; per l’utilizzazione della cosa comune, in quanto l’opera implica una riduzione quantitativa del tetto e un pregiudizio intollerabile poiché permanente.
Di contro, l’amministratore può essere autorizzato dall'assemblea condominiale a stipulare un contratto con una società telefonica per l’installazione in una parte comune dell’edificio di una stazione radio-base per la telefonia mobile, purché abbia preventivamente informato i condomini dei possibili rischi che le onde elettromagnetiche emesse possono arrecare alla salute e siano stati conseguentemente posti in grado di valutare tali rischi (Trib. Milano 23 ottobre 2002, n. 12663)



venerdì 15 febbraio 2019

CONTINUANO INCESSANTI GLI APPELLI DELLE COMPAGNIE TELEFONICHE PER L'INNALZAMENTO DEI LIMITI DI LEGGE


Dopo averli demoliti per anni con la complicità di una classe politica ignorante ( se non piena di conflitti d'interesse ) ora chiedono di alzare i limiti di legge riguardanti le esposizioni elettromagnetiche della telefonia cellulare, limiti che sono ben già alti per la salute pubblica ( leggi QUI l'appello delle compagnie telefoniche )

Noi chiediamo il rispetto delle attuali leggi e una reviuw del testo di legge in una forma più restrittiva che tenga conto di tutte le ricerche scientifiche fatte e delle nuove patologie che sono state scoperte.


mercoledì 13 febbraio 2019

FINANZIA LA VERITÀ - FINANCE THE TRUTH !

Sostieni la ricerca dell'Istituto Ramazzini sulla nocività delle radiofrequenze di telefonia mobile.
QUI sotto il link della più importante ricerca fondi internazionale finalizzata a modificare la classificazione delle radiofrequenze dello IARC, da possibili a probabili se non certi cancerogeni per l'uomo
Inutile spiegare che i risvolti  per l'umanità saranno straordinariamente positivi. Finalmente potremo adire a percorsi di Prevenzione Primaria ( soprattutto perché è imminente l'arrivo del 5G )



Il futuro si modifica insieme, e sulla piattaforma di crowdfunding Eppela abbiamo la possibilità di sostenere la ricerca indipendente dell'Istituto Ramazzini.

Sostenere tale ricerca significa decidere il proprio futuro, sostenere un progetto di crowdfunding vuol dire rivoluzionare le leggi del mercato, credere nell'idea e far sì che questi abbia il successo che merita, queste dipendono da diversi fattori come l’entusiasmo e la capacità culturale della "community" nel recepire il problema.

MIGLIORIAMO IL NOSTRO FUTURO PARTECIPANDO NON DELEGANDO




lunedì 11 febbraio 2019

SERVIZIO DELLA TELEVISIONE DI SAN MARINO SULLE RADIOFREQUENZE DELLA TELEFONIA CELLULARE

'Le frequenze della telefonia mobile sono potenzialmente cancerogene''

Servizio di RTv di San Marino sulla serata  organizzata dalle associazioni Salute Attiva e Micologica sui potenziali rischi delle tecnologia 5G. a Domagnano.


Clicca QUI per vedere il servizio

FONTE : www.smtvsanmarino.sm


mercoledì 19 ottobre 2016

AUMENTANO PER DECRETO I LIMITI DI ESPOSIZIONE PREVISIONALI AI CAMPI ELETTROMAGNETICI DI IMPIANTI DI TELECOMUNICAZIONI

Lo scorso Venerdì 7/10/2016 il Ministero dell'Ambiente del Governo italiano ha emesso un decreto che stabilisce dei valori di assorbimento predefiniti del campo elettromagnetico da parte delle strutture degli edifici. 
Che cosa significa questo decreto?  lo spieghiamo riportando un bell'articolo pubblicato da Cemlab - laboratorio specializzato in consulenza e misure di campi elettromagnetici con una vasta esperienza nelle tecnologie e nei protocolli utilizzati negli apparati di telecomunicazioni e nelle loro interfacce radio.

Contrariamente a quanto affermato dal Ministro per noi l'applicazione del principio di precauzione e la tutela della salute sono un'altra cosa.

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I gestori di impianti di telecomunicazioni in generale sono tenuti a presentare al comune una istanza di autorizzazione per l'impianto che vogliono installare o potenziare. A questa istanza deve essere allegata una relazione dello stesso gestore che valuta l'impatto elettromagnetico dell'impianto stesso sui recettori che si trovano attorno all'impianto stesso. I recettori sono notoriamente le case, le strutture ricreative, gli edifici pubblici, gli ospedali, le scuole, i parchi, le piazze, le strade e in generale tutti i siti in cui può essere prevista la presenza umana. Per le case di civile abitazione, dove si ipotizza una permanenza umana giornaliera superiore alle 4 ore, a livello di previsione - quindi progettuale - delle esposizioni, deve essere osservato il valore di attenzione, pari a 6 Volt su metro per il campo elettromagnetico in radiofrequenza. Fino ad ora questo limite doveva essere fatto osservare in corrispondenza dell'involucro di qualunque casa vicina, dunque la sua facciata esterna non poteva essere esposta a un valore di campo elettromagnetico superiore a 6 Volt su metro nelle condizioni di progetto previste per l'impianto.
Da ora in poi i gestori di impianti di telecomunicazioni, potranno usare dei valori di riferimento predefiniti di assorbimento delle facciate delle case, ipotizzando che le stesse assorbano in qualche misura le onde elettromagnetiche. Questo in realtà non è vero in generale, in quanto dipende dal materiale di costruzione, dallo spessore delle mura, dalla presenza di aperture nella facciata, anche piccole quanto l'apertura di una cappa da cucina, da fenomeni di onde stazionarie che si vengono a creare, come appurato anche durante le prove preliminari effettuate in proposito dagli organi tecnici pubblici italiani. Ad esempio, le strutture in legno spesso usate in bioarchitettura sono pressocché trasparenti alle onde elettromagnetiche in radiofrequenza, come anche la plastica e il vetro.
Quindi, da ora in poi chi presenta una istanza di autorizzazione per un impianto di telecomunicazioni, potrà ipotizzare nella sua analisi di impatto elettromagnetico, condotta per ottenere l'autorizzazione, che la facciata di ogni casa vicina all'impianto attenui le onde elettromagnetiche di 3 dB per frequenze inferiori a 400 MHz (Radioamatori, radio FM, TV VHF) e di 6 dB per frequenze superiori a 400 MHz (TETRA, TV UHF, telefonia mobile, radar, Wi-Max, etc.), se la facciata non contiene finestre. Se la facciata contiene finestre, il parametro di assorbimento predefinito è di zero dB (come prima, ovvero come se la facciata non assorbisse le onde elettromagnetiche), MA all'operatore in tal caso è concessa la possibilità a sua discrezione di utilizzare un fattore di attenuazione da 0 a 3 dB, dando una motivata giustificazione tecnica di tale scelta.
L'introduzione di questi fattori di attenuazione si traduce in un aumento dei valori di campo elettromagnetico permessi da ora in poi in corrispondenza della facciata di una qualunque abitazione, a 8.5 V/m (nel caso 3 dB) e a 12 V/m (nel caso 6 dB), nei calcoli previsionali delle esposizioni di campo elettromagnetico effettuati nelle istanze.
Ironicamente, il comunicato stampa diffuso dal Ministero riporta: "Con questo decreto [...] facciamo un altro passo avanti verso la definizione di parametri definiti sull'esposizione ai campi elettromagnetici, a tutela della salute dei cittadini".
Notoriamente, come gli addetti ai lavori sanno bene, sono i vincoli presenti nel calcolo previsionale quelli che pongono maggiori limitazioni al livello massimo di emissioni degli impianti da autorizzare, non certo le verifiche tramite misure in sito effettuate su impianti in esercizio, dato che questi ultimi presentano ordinariamente livelli di immissione che sono solo una frazione di quelli utilizzati per i calcoli previsionali. Sono dunque i calcoli previsionali a costituire il vincolo più stringente posto in essere, per la limitazione dell'esposizione e questo vincolo risulta ora allentato. Dunque, questo decreto cambia effettivamente lo scenario per gli operatori, permettendo loro di superare i vincoli all'espansione esistenti in siti con tetti previsionali di inquinamento elettromagnetico già raggiunti con le precedenti regole in vigore.
Si osserva anche che la discrezionalità concessa all'operatore, pur con giustificata motivazione nominale, di considerare un fattore di attenuazione fino a 3 dB pur in presenza di finestre in facciata, è stata introdotta solo successivamente alla stesura della bozza della linea guida attuativa del decreto legge n. 179 del 18/10/2012 (convertito nella legge 221 del 17 Dicembre 2012), su espressa richiesta del Ministero dell'Ambiente.

FONTE : CEMLAB.IT

Riferimenti:

[1] Comunicato stampa Ministero dell'Ambiente 7/10/2016

martedì 10 maggio 2016

NUORO - IL TAR SOSPENDE L’INSTALLAZIONE DELL’ANTENNA RADIO BASE

NUORO. Il Tar della Sardegna accoglie l’istanza cautelare del comitato contro l’elettrosmog e sospende l’installazione dell’antenna di via Iglesias. Il 17 maggio del prossimo anno ci sarà la sentenza definitiva di merito. Un primo passo avanti nella complicata vicenda sull'installazione del ripetitore telefonico a ridosso della scuola materna ed elementare di Monte Gurtei e a due passi dall'ospedale Zonchello. Aree definite dallo stesso regolamento comunale “sensibili” e dove quindi si esclude ogni installazione. Concetto ribadito e rafforzato anche nella delibera n. 12/24 del 25 marzo 2010 della giunta regionale e alla quale il comitato cittadino contro l’elettrosmog.

Leggi QUI l’articolo completo di Stefania Vatieri


martedì 10 novembre 2015

SESTO S.GIOVANNI: IL DI TAR MILANO RESPINGE RICORSO PRESENTATO DA WIND

FINALMENTE , una sentenza che rende giustizia, che fa dell'applicazione del principio di precauzione uno strumento efficace, sintomo che forse qualcosa sta cambiando nella cultura generale di questo paese, l'augurio e che non ci si fermi ma si applichi in modo da poter regolamentare una situazione che fino ad oggi non ha avuto regole nonostante gli innumerevoli studi che sono a disposizione. 

Clicca QUI per leggere la sentenza sul sito www.giustizia-amministrativa.it

                              

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Il Tar di Milano ha respinto il ricorso di Wind contro la normativa urbanistica di Sesto San Giovanni (in provincia del capoluogo lombardo), che vieta le installazioni per la telefonia mobile nei pressi di scuole, parchi gioco, ospedali e in generale al di fuori della aree indicate dal comune. Si tratta, si legge in una nota, di uno dei pochi casi in cui il Comune vince sul gestore telefonico. Con ricorso del 27 marzo scorso Wind aveva chiesto al Tar milanese l'annullamento del provvedimento con il quale il comune aveva respinto la sua istanza di installazione, nel territorio comunale, di un nuovo impianto per la telefonia mobile con potenza totale ai connettori di antenna superiore ai 300 Watt. La società riteneva illegittima la regolamentazione urbanistica che individuava puntualmente le aree ove consentito l'intervento ed escludeva quelle non ricomprese in tale elenco, nonché' quelle poste in vicinanza di siti sensibili, come scuole, parchi gioco, ospedali e strutture similari. "La sentenza - ha spiegato l'avvocato difensore del comune di Sesto San Giovanni Umberto Fantigrossi - precisa che non si tratta di divieti assoluti e generalizzati di localizzazione degli impianti, ma di precisi criteri oggettivi e razionali posti in esercizio del potere attribuito ai Comuni dall'articolo 8, comma 6 della Legge quadro 36/2001 e come tali del tutto legittimi. Si tratta di una importante vittoria per i cittadini, perché' mette un punto fermo contro l’invasività dei tralicci telefonici e per una migliore tutela della salute sul territorio".


giovedì 5 novembre 2015

BAONE PADOVA: INQUINAMENTO DA ANTENNE IN NETTO CALO A CALAONE

BAONE. La bonifica non è ancora pienamente completata, ma gli effetti benefici già si sentono. Mentre prosegue l’opera di risanamento del Monte Cero dalle antenne radiotelevisive che da decenni...
BAONE. La bonifica non è ancora pienamente completata, ma gli effetti benefici già si sentono. Mentre prosegue l’opera di risanamento del Monte Cero dalle antenne radiotelevisive che da decenni infestano la sommità del colle, l’amministrazione di Baone ha reso noti i risultati dei rilevamenti elettromagnetici nel centro abitato di Calaone. «Anche se i tempi preventivati per la bonifica si sono allungati per i continui inconvenienti tecnici e burocratici» spiega il sindaco Luciano Zampieri «il primo e forse più atteso risultato è già stato raggiunto: si tratta della notevole riduzione dell’inquinamento elettromagnetico nell’abitato della frazione Calaone, quella più esposta alle onde delle vecchie antenne». Le misurazioni sono state effettuate da Arpav, registrando
livelli che si discostano in maniera significativa rispetto ai precedenti valori: «Siamo passati dai 3,5 volt/metro agli attuali 0,5-0,6, livelli che rispettano quanto previsto dal regolamento sottoscritto nel 2013 che prevede un limite massimo di 1 volt/metro nel centro abitato» 


lunedì 5 ottobre 2015

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO A VOLTURINO: ISTITUITA UNA COMMISSIONE MEDICO-SCIENTIFICA

All'Associazione Elettrosmog Volturino va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, in special modo al suo presidente Antonio Gagliardi

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Il sindaco Antonio Santacroce: “La commissione acquisirà e valuterà dati scientifici, non chiacchiere o dicerie e non dovrà puntare il dito contro nessuno”
Una commissione medico-scientifica che avrà il compito di verificare il livello di inquinamento elettromagnetico nel territorio di Volturino e gli eventuali effetti dannosi sulla popolazione. E’ quanto annunciato dal sindaco della cittadina dei Monti Dauni, Antonio Santacroce, subito dopo la presentazione avvenuta presso l’auditorium comunale.
Ne fanno parte il dott. Alfio Turco, Dottore in Fisica, socio fondatore Polab S.r.l., il dottor Giuseppe Trincucci, specialista di medicina interna, il dottor Carmine Lepore, medico di base di Volturino, il dottor Leo Terzano, medico di base di Campobasso e componente della Giunta nazionale dell'ISDE e la dott.ssa Arianna Pedone, psicologa e psicoterapeuta di Lucera. Il primo cittadino fa sapere che nessuno dei componenti percepirà un guadagno, ad eccezione del solo rimborso delle spese vive documentate.
Santacroce si rivolge ai cittadini: “La commissione valuterà i fatti. Senza preconcetti e senza punti acquisiti. Ci sarà bisogno della piena collaborazione della popolazione, che dovrà essere disponibile a rispondere a domande sui propri comportamenti quotidiani e anche su questioni delicate e molto personali. Penso che tutti dovrebbero collaborare, non solo per se stessi ma per tutti. Gli esiti potrebbero avere addirittura ripercussioni nazionali ed internazionali. Tutto avverrà nel pieno rispetto della riservatezza di ognuno. La commissione acquisirà e valuterà dati scientifici, non chiacchiere o dicerie e non dovrà puntare il dito contro nessuno.
E aggiunge, sempre sul suo profilo Facebook: “L'occasione sarà propizia per entrare nella scuola e nelle case anche per spiegare ad adulti e bambini come ci si deve comportare per ridurre il rischio di ammalarsi di cancro, nell'era più tecnologica che la razza umana abbia mai vissuto”
Il sindaco di Volturino conclude: “Non voglio polemizzare, ma non riesco a comprendere perché si sia dovuto attendere così tanto tempo per costituire una commissione di questo genere e di tale livello. Non riesco a comprendere perché non si sia riusciti sino ad oggi a verificare almeno se il problema esiste. La soluzione ad esso, ove ci fosse, dev'essere rimessa alle istituzioni tutte. A cominciare, ovviamente, dall'amministrazione e dal sottoscritto. State pur certi che non mi fermerò davanti a niente.

FONTE : FOGGIATODAY

giovedì 1 ottobre 2015

EMPOLI - CENTRALINA ANTI-ELETTROSMOG E NUOVE AREE PER LE ANTENNE


Il Comune affida un incarico da 40.000 euro per il nuovo piano di localizzazione
I dati sulle onde prodotte dagli apparecchi saranno monitorati 24 ore su 24

EMPOLI. E’ in arrivo un piano per la localizzazione delle antenne per la telefonia mobile. Il Comune ha già affidato l’incarico ad un’azienda specializzata – la Polab di Cascina – che nei prossimi mesi si occuperà di individuare le aree migliori per installare gli impianti.
L’appalto da 40mila euro prevede, oltre al piano per la telefonia, anche un monitoraggio dei livelli di inquinamento elettromagnetico attraverso delle centraline e la gestione dei dati attraverso un sito internet dedicato. L’obiettivo è quello di aggiornare l’ultimo piano, che risale ormai al 2005, e razionalizzare il sistema di trasmissione per la telefonia mobile. Un settore, questo, che negli ultimi dieci anni ha subito un vero e proprio boom e che di conseguenza necessita di una nuova programmazione.
La redazione del piano vedrà la partecipazione anche dei gestori di telefonia, che potranno avanzare le proprie richieste, nell’ottica di raggiungere la migliore copertura con il minor impatto sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. L’ultimo piano individuava quattordici siti utili per l’installazione di antenne su tutto il territorio comunale. ( leggi QUI l’articolo completo )


FONTE : IL TIRRENO

BRESCIA : MAXI-ANTENNA DEI TELEFONINI NELL'AREA GIOCHI DELL'ORATORIO

Giusto per capirci, in Italia dire che l’attuale legge è cautelativa è una balla colossale, con l’attuale legge, in barba al più elementare principio di precauzione, possono fare ciò che vogliono e questa purtroppo è l’ennesima prova, i nostri più vivi complimenti alle istituzioni.

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L'impianto ha già avuto il «via libera» dell'Arpa Il Comune deve gettare la spugna: «Scelta infelice ma con le nuove norme è impossibile impedirlo»
L'antenna di telefonia cellulare a Chiari spunterà in pieno oratorio, come previsto dall'accordo tra parrocchia e Wind firmato un paio d'anni fa e divenuto esecutivo quest'anno, con buona pace di chi teme per la salute e credeva di potersi appellare al principio di precauzione. Per quanto discutibile sia la localizzazione, nel bel mezzo dell'area oratoriale, l'antenna si farà. Lo aveva paventato il Consiglio comunale tempo fa come rischio, e lo conferma ora - con palpabile disappunto - lo staff del sindaco Massimo Vizzardi, con Federico Lorini che è un profondo conoscitore della normativa sul tema.
Leggi QUI l’articolo completo su Brescia Oggi


lunedì 21 settembre 2015

ARPA PIEMONTE CONFERMA L'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO SUL COLLE DELLA MADDALENA DI TORINO

Le ultime rilevazioni effettuate da Arpa Piemonte hanno confermato lo sforamento del valore di attenzione di 6 V/m presso una delle abitazioni presenti in prossimità degli impianti della collina torinese.

Il superamento del valore limite di 6 V/m, fissato dal DPCM 8/7/2003 come misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine, è stato attestato da una rilevazione in continuo che Arpa conduce per mezzo di una apposita stazione di monitoraggio, installata presso l’abitazione e in grado di fornire i dati in remoto al centro di controllo del Dipartimento Radiazioni di Ivrea.

Il monitoraggio presso il sito è condotto in modo continuativo dal 2009 ed ha registrato nel corso degli anni un costante sforamento del valore di  6 V/m. Nell’ultimo periodo di misura, che va da gennaio ad agosto 2015, si sono rilevati valori medi del campo elettrico a radiofrequenza pari a circa 8,5 V/m, con valori massimi che hanno raggiunto un livello di circa 10 V/m.


Livelli di campo elettrico misurati dalla stazione di monitoraggio dall’8 al 31 maggio 2015 (la linea rossa indica il valore di attenzione di 6 V/m da rispettare ai sensi del DPCM 8/7/2003)

Per approfondimenti scarica QUI dal sito di ARPA la relazione completa


FONTE : ARPA PIEMONTE

giovedì 23 luglio 2015

VIDEO SULLE MUTAZIONI DEGLI ORTAGGI ESPOSTI AD ALTE FREQUENZE ( ANTENNE RADIO BASE )


A Gaeta, in Provincia di Latina, due agricoltori notano strane mutazioni nei prodotti della loro terra, che coltivano da generazioni.
Lo strano fenomeno segue di poco l'installazione, nelle vicinanze, di alcune antenne per la telefonia mobile. Il reportage di TMO, a cura di Luigi Oliviero, mostra gli esiti sugli ortaggi di questo "strano" e imprevisto fenomeno.

venerdì 15 maggio 2015

COMUNE DI ROMA : ELETTROSMOG E ANTENNE, ARRIVANO LE REGOLE

Aspettando che MILANO e tutta l’area metropolitana si svegli dal “torpore tecnologico “ nel quale è caduta, pubblichiamo un sunto delle nuove regole che il comune di Roma sta adottando .
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 Roma, 15 maggio – Niente più “antenne selvagge”: d’ora in poi gli impianti per la telefonia mobile potranno venir installati solo in zone con precise caratteristiche, lontano dalle comunità come scuole e ospedali. Lo prescrive il “piano regolatore” delle antenne telefoniche approvato a larghissima maggioranza dall’Assemblea Capitolina. Piano che, tra l’altro, dà il via a una serie di attività per censire gli impianti e per monitorare l’inquinamento elettromagnetico.



In primis, dunque, via le antenne da ospedali, case di cura e di riposo, scuole, asili nido, oratori, orfanotrofi, parchi giochi. Quelle attualmente installate presso questo siti saranno spostate altrove. Vietato collocare impianti su edifici costruiti abusivamente.


Ecco, invece, dove potranno esser poste le antenne telefoniche: su aree libere, prevalentemente non edificate o “a basso carico urbanistico”, preferibilmente su centri commerciali e grandi complessi alberghieri. Da privilegiare: il co-siting (accorpamento degli impianti su strutture comuni di supporto), l’interramento delle antenne, la collocazione sugli edifici più alti in un gruppo di palazzi vicini.

Le altre regole istituite dal provvedimento: redazione di un piano territoriale della telefonia mobile; costituzione di un registro cittadino delle antenne e di un osservatorio sull’inquinamento elettromagnetico (che servirà anche a “rendere più trasparente il percorso delle varie autorizzazioni”); pubblicazione sul web del "piano antenne"; dislocazione sul territorio cittadino di centraline per la misurazione dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, le cui rilevazioni saranno periodicamente pubblicate sul web e liberamente consultabili online.


martedì 7 aprile 2015

IMPIANTI PER LA TELEFONIA MOBILE: UNA SHORT LIST DEI GESTORI PER TUTELARE LA SALUTE PUBBLICA E INDIVIDUARE I SITI IDONEI

Non si capisce il perché a volte in qualche comune d'Italia si riesca ad attuare un minimo di prevenzione mentre nel nostro comune sembra tutto così difficile .
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Il Comune di Avellino ha deciso di redigere uno strumento di pianificazione per la localizzazione e la gestione degli impianti a servizio della telefonia mobile e di altri sistemi di telecomunicazione dotandosi di una short list dei gestori del servizio. Il provvedimento è stato pensato principalmente per tutelare la salute dei cittadini e allo stesso tempo per venire incontro alle esigenze dei gestori. Dotandosi di questo strumento l'Ente di Piazza del Popolo supera le carenze dell'attuale regolamento e riesce a minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e l'impatto paesaggistico e ambientale.
Da queste considerazioni nasce l'avviso pubblico per la creazione della short list dei fornitori dei servizi relativi alla redazione di Piani di localizzazione degli impianti a servizio della telefonia mobile e al relativo monitoraggio dei campi elettromagnetici a radiofrequenza. Con l'approvazione della "Short list telecomunicazioni" l'Amministrazione comunale intende procedere alla definizione della localizzazione dei siti idonei ad ospitare le strutture nel rispetto del principio di "minimizzazione degli impianti e del livello di inquinamento elettromagnetico" e punta a dotarsi di assistenza altamente qualificata. Una volta redatto il Piano e creata la short list si realizzeranno le condizioni per poter assicurare la fornitura della consulenza specialistica di supporto alla redazione e all'aggiornamento periodico del Piano stesso sulla base di indagini fisicoradioelettriche. Inoltre si provvederà al monitoraggio continuo dei campi elettromagnetici a radio frequenza, alla predisposizione e all'aggiornamento del catasto urbano delle antenne, alla mappatura elettromagnetica e all'analisi di impatto per questi impianti tecnologici e per le successive tecnologie assimilabili. Saranno anche garantiti il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti, quindi la tutela dei cittadini dai rischi che possono derivare dall'esposizione ai campi elettromagnetici e dei luoghi considerati "socialmente sensibili".

martedì 31 marzo 2015

IL COMUNE DI COLOGNO MONZESE DICE NO ALL’ANTENNA IN VIALE LOMBARDIA: INQUINA

Il Comune di Cologno dichiara guerra all'elettrosmog, ma per ora se la prende solo con un’antenna. Il 18 marzo scorso la giunta di Cologno Monzese ha respinto un offerta di contratto per installazione di un’antenna da parte di una società specializzata su lastrico solare condominiale in viale Lombardia 143.
Il condominio era stato chiamato a valutare la locazione del tetto per l’installazione di un’antenna per la telefonia mobile con un canone di locazione non inferiore a 10.000 euro annui.

L’amministrazione comunale che rappresenta la maggioranza in termini di millesimi pari al 60% degli alloggi di proprietà dell’ente.
La giunta quindi doveva decidere se rigettare la proposta della società, così come formulata, seppur i restanti proprietari volessero accettare la decisione, imponendo in sede assembleare la volontà dell’ente, per effetto della maggioranza dei millesimi;. All'unanimità ha respinto la proposta della società di telefonia mobile.
“Su questa questione – dice l’assessore Cocciro – seppure la scienza ufficialmente dice che non ci sono rischi, studi epidemiologici recenti, sempre più dimostrano, l’aspetto dannoso dell’inquinamento elettro magnetico in generale ed in particolare delle alte frequenze riconducibili all'installazione di antenne per la telefonia cellulare. Su una questione quindi così delicata che coinvolge la salute dei cittadini, una buona amministrazione deve far prevalere il principio della “prevenzione del danno”. Ecco perché la giunta ha votato contro l’installazione dell’antenna di telefonia mobile”.
Inoltre, ha spiegato spiega l’assessore Cocciro, sempre sulla questione dell’inquinamento elettromagnetico il Comune nel suo piano del governo del territorio aveva previsto l’interramento di tratte di rete aerea di elettrodotti, da realizzare in parte con risorse proprie ed in parte con il contributo degli operatori privati. A tal proposito con delibera N° 19 del 02/03/2011 aveva aggiornato il costo degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria del 5%, destinando tale maggiorazione alla costituzione di un fondo da destinare al risanamento del territorio per la riduzione dell’impatto elettromagnetico.


FONTE : NORDMILANO24.IT

giovedì 26 marzo 2015

FIRMA LA PETIZIONE "PER LA DIFESA DELLA SALUTE DALLE RADIAZIONI"

Mentre molti politici continuano a credere che l'installazione di antenne radio base per la comunicazione cellulare e dati abbiano un  impatto ambientale e sanitario totalmente nullo, noi supportati da molte ricerche indipendenti e da ricercatori liberi da conflitti di interessi crediamo di no , e per la seconda volta scendiamo in piazza con il nostro gazebo per raccogliere le firme a sostegno della lettera aperta che  più di cento firmatari tra medici, fisici, ingegneri, comitati e associazioni hanno definito per chiedere al Governo e al Parlamento di conservare e semmai di migliorare i livelli di tutela della salute dagli effetti nocivi delle radiazioni emesse da cellulari, Tablet, smartphone, computer collegati in rete senza fili, antenne Wi-Fi, Wi-Max, radar, ripetitori della radiofonia, della radiotelevisione e della telefonia mobile DECT, GSM, UMTS e LTE (4G).
Questa iniziativa nasce in risposta a due piani del Governo che prevedono sostanzialmente un innalzamento dei limiti di legge per i campi elettromagnetici e una diffusione massiccia di tecnologie a radiofrequenza come il Wi-Fi. I piani sono la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga e la Strategia per la Crescita digitale 2014-2020



DOMENICA 29 MARZO SAREMO IN PIAZZA DELLA CHIESA A CASCINA GATTI DALLE 8 ALLE 13 CON IL NOSTRO GAZEBO

  


sarà un momento dove potersi incontrare per raccogliere osservazioni e riflessioni, rinnovare le tessere d'iscrizione o iscriversi all'associazione, ma sarà anche possibile sottoscrivere la petizione ( che stiamo raccogliendo insieme a tutte le altre associazioni ) per richiedere limiti di legge più' sicuri e non fare innalzare gli attuali limiti che invieremo poi al parlamento.

Le firme raccolte saranno spedite lunedì mattina 

TI ASPETTIAMO AL GAZEBO !!!!!


ne danno notizia



mercoledì 4 marzo 2015

ANTENNE DI VOLTURINO - UN CASO SEMPRE APERTO


Segnaliamo a questo link :


il servizio "Mal di Antenna", andato in onda Sabato 28 febbraio 2015 alle ore 12:25 su Rai 3, nell'ambito del "TGR Il Settimanale Puglia".
E' stato trattato il problema delle antenne di Volturino (FG), che da tempo espongono i residenti ad emissioni elettromagnetiche pericolose, causando loro disturbi del sonno, aritmie cardiache, alterazioni del tono dell'umore, malattie neurodegenerative e tumori in età relativamente giovane oltre ad annotare anche casi di malformazioni negli animali.
Nell'ambito del servizio è stato trattato anche un problema similare che si sta verificando nel quartiere Madonnella di Bari, i cui residenti lamentano la comparsa di problemi di salute dovuti alla recente installazione di alcuni ripetitori di telefonia mobile.
Per maggiori informazioni in merito all'inquinamento elettromagnetico a Volturino, potete consultare la pagina: http://elettrosmogvolturino.interfree.it/


All’Associazione elettrosmog Volturino e al suo rappresentante Antonio Gagliardi tutta la nostra solidarietà e comprensione 


venerdì 27 febbraio 2015

APPELLO PER LA DIFESA DELLA SALUTE DALLE RADIAZIONI A RADIOFREQUENZA E MICROONDE

Comunicato Stampa della Task Force sui Campi Elettromagnetici
Roma, 26 febbraio 2015
In una LETTERA APERTA più di cento firmatari tra medici, fisici, ingegneri, comitati e associazioni chiedono al Governo e al Parlamento di conservare e semmai di migliorare i livelli di tutela della salute dagli effetti nocivi delle radiazioni emesse da cellulari, tablet, smartphone, computer collegati in rete senza fili, antenne Wi-Fi, Wi-Max, radar, ripetitori della radiofonia, della radiotelevisione e della telefonia mobile DECT, GSM, UMTS e LTE (4G).
Questa iniziativa nasce in risposta a due piani del Governo che prevedono sostanzialmente un innalzamento dei limiti di legge per i campi elettromagnetici e una diffusione massiccia di tecnologie a radiofrequenza come il Wi-Fi. I piani sono la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga[1] e la Strategia per la Crescita digitale 2014-2020[2].
“Questi piani di sviluppo rischiano di far aumentare in modo esponenziale tutta una serie di patologie tumorali e neurodegenerative correlate all’esposizione continuata alla radiofrequenza, con un rischio più significativo per i più giovani dal momento che gli effetti nocivi dell’esposizione ai campi elettromagnetici si accumulano nel tempo”, ha commentato il Dott. Fiorenzo Marinelli, ricercatore del CNR di Bologna, uno dei firmatari dell’appello. “Al momento la radiofrequenza è classificata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come possibile cancerogeno per l’Uomo, ma ricerche epidemiologiche più recenti richiedono una classificazione come cancerogeno certo”[3],[4].
“Il governo suggerisce di uniformare i limiti attuali italiani (6 V/m) a quelli europei (61 V/m) in base alla raccomandazione 1999/519/CE, che io stesso ho contribuire ad elaborare come uno dei delegati del Ministero della Sanità italiano”, spiega il Dott. Livio Giuliani, dirigente di ricerca ex-ISPESL. Quella raccomandazione prevede che: ‘gli Stati membri hanno facoltà di fornire un livello di protezione più elevato di quello di cui alla presente raccomandazione’ e che gli Stati membri ‘dovrebbero considerare i progressi delle conoscenze scientifiche con un atteggiamento di precauzione’. “Di fatto le conoscenze scientifiche attuali suggeriscono una riduzione cautelativa dei limiti per la radiofrequenza e per le microonde a 0,6 V/m”, commenta il Dott. Giuliani.
“Deve essere chiaro che noi siamo per lo sviluppo delle tecnologie digitali purché avvenga nel pieno rispetto della salute”, commenta Giuseppe Teodoro, uno dei portavoce della iniziativa. “Nella nostra lettera appello chiediamo che il Governo investa sulle connessioni via cavo che sono le più efficienti e le uniche davvero prive di controindicazioni per la salute e richiediamo anche il divieto di installazione del Wi-Fi negli asili, nelle scuole, nei luoghi di cura e negli ospedali.”
“La valutazione del rischio correlato ai campi elettromagnetici è fortemente condizionata dal problema del conflitto di interessi”, ha commentato Francesca Romana Orlando, autrice di un saggio sull’argomento e vice presidente di AMICA, “per questo motivo richiediamo al governo di stabilire i livelli di sicurezza per i campi elettromagnetici selezionando esclusivamente gli studi scientifici indipendenti, come del resto ha fatto il giudice della Corte di Appello di Brescia nel riconoscere il nesso causale tra tumore cerebrale ed esposizione al telefono cellulare”.
In soli tre giorni hanno sottoscritto la lettera aperta oltre sessanta medici, fisici, ingegneri e ricercatori, tra cui numerosi esperti di effetti cancerogeni dei campi elettromagnetici, come la Dr.ssa Fiorella Belpoggi, Direttore del Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni presso l’Istituto Ramazzini a Bologna e il Prof. Mario Barteri, Ordinario di Chimica Fisica Biologica alla “Sapienza” Università di Roma, il quale ha pubblicato diversi studi sugli effetti enzimatici della radiazione emessa dal telefono GSM.
Numerosi sono stati i medici firmatari appartenenti ad associazioni mediche come Medicina Democratica, che ha aderito anche come associazione, e a ISDE – Medici per l’Ambiente, tra cui lo stesso Dott. Ernesto Burgio che è il Presidente del Comitato Scientifico dell’associazione. Hanno aderito anche la Fondazione Progenies di Firenze che unisce circa 5000 operatori del settore sanitario e l’Associazione Italiana Medicina Ambiente e Salute (ASSIMAS) che si occupa di formazione di medicina ambientale.
Hanno sottoscritto la lettera associazioni ambientaliste, l’Associazione Consumatori Utenti, diverse associazioni di malati, insieme a comitati storici molto attivi come i Comitati di Roma Nord impegnati da anni per la questione di Radio Vaticana e come i comitati No Muos che lottano contro l’installazione del mega impianto di trasmissione radar nella città di Niscemi in Sicilia.
La Task Force sull’Elettrosmog ha aperto una petizione pubblica che si chiuderà il 30 marzo. Petizione Task Force – entro 30 marzo 2015
[3] Hardell L. e Carlberg M., Mobile phone and cordless phone use and the risk for glioma – Analysis of pooled case control studies in Sweden, 1997–2003 and 2007–2009, in Pathophysiology, pubblicato online il 28 ottobre 2014.
[4] Coureau G. e altri, Mobile phone use and brain tumours in the CERENAT case-control study, Occup Environ Med doi:10.1136/oemed-2013-101754.

AL WORKSHOP DI ROMA SULL’ELETTROSMOG FIRMATA UNA DIFFIDA AL GOVERNO

Si è svolto sabato 21 ad Ostia il primo Workshop operativo per organizzare  le strategie dirette ad arginare i propositi del governo italiano di modificare, innalzandoli, i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, attualmente in vigore nel nostro Paese.
L’incontro ha visto la partecipazione nutrita di medici, fisici, biologi, ingegneri e ricercatori, rappresentanti politici, rappresentanti di associazioni, di comitati legalmente costituiti e di fondazioni, riuniti per discutere gli effetti nefasti della imminente approvazione in Consiglio dei Ministri (prevista per il 27 p.v.) di due documenti delineanti, rispettivamente, la “strategia per la banda ultralarga” e per la “crescita digitale”, in cui sono contenuti i progetti di adeguare il nostro Paese ai limiti elettromagnetici europei nonché di diffondere nei luoghi indoor, in particolare scuole, ospedali ed uffici pubblici, la tecnologia wi-fi.
Si tratta di propositi che vanno nella direzione opposta ai valori che hanno ispirato il nostro Paese quando adottò il Principio di Precauzione nella Legge Quadro 36/2001 e che, se applicati, rischiano di condannare l’Italia tra i paesi a più alto tasso di elettrosmog nel contesto europeo.
La Task Force costituita al workshop di Roma ha, pertanto, approvato all’unanimità un documento in cui si diffida il Governo Renzidall’attuare tali propositi, invocando l’adozione di una serie di misure urgenti per tutelare la popolazione dai rischi di un aumento indiscriminato delle soglie di inquinamento elettromagnetico, tra cui:
  1. Abrogazione dell’Art. 14, comma 8, del d.l. 179/12, noto come “Decreto Sviluppo bis”, convertito in Legge 221/12, al fine di riportare la misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti anziché di 24 ore;
  2. Approvazione di un decreto attuativo della Legge 36/2001 per quanto riguarda i dispositivi mobili con l’adozione degli stessi limiti di esposizione delle antenne dei sistemi fissi;
  3. Revisione dei limiti di esposizione a 0,6 V/m per i luoghi ove si permanga per più di 4 ore e di 0,2 V/m come obiettivo di qualità, come promosso dalla Risoluzione 1815 del maggio 2011 dall’Assemblea Plenaria del Consiglio d’Europa (punto 8.2.1);
  4. Promozione di investimenti pubblici e detassazione per la connettività in fibra ottica e via cavo;
  5. Divieto di installazione di reti Wi-Fi negli asili e nelle scuole frequentate da bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni, posto che la precoce esposizione a radiofrequenza rappresenta un aumentato rischio di sviluppo di cancro per effetto dell’accumulazione e perché diversi studi  hanno dimostrato disturbi neuro-comportamentali associati a questo tipo di esposizione;
  6. Divieto di installazione di reti Wi-Fi nei luoghi di cura e negli ospedali, perché la  radiofrequenza del Wi-Fi promuove lo stress ossidativo e interferisce con la vitalità cellulare e con la funzione riproduttiva;
  7. Divieto di installazione di reti Wi-Fi in tutti i luoghi ove operano professionisti il cui lavoro richiede concentrazione e precisione, come le sale operatorie, perché la radiofrequenza interferisce con il corretto funzionamento neurologico;
  8. Obbligo da parte delle Agenzie di Salute Pubblica di assumere le proprie valutazioni del rischio per la salute connesse alla radiofrequenza, selezionando gli studi scientifici indipendenti ed escludendo quelli finanziati dall’industria delle telecomunicazioni o da fondazioni ed enti no-profit finanziati dalla stessa (il giudice della Corte di Appello di Brescia ha stabilito un nesso causale tra tumore cerebrale ed esposizione al telefono cellulare specificando che solo effettuando una selezione della fonte del finanziamento degli studi si possono raggiungere valutazioni scientifiche indipendenti);
  9. Obbligo per gli enti locali di adottare piani regolatori degli impianti radioelettrici e di telefonia mobile, attraverso la modifica dell’art. 8, 6° comma della Legge Quadro 36/2001.