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venerdì 5 giugno 2015

«LA MIA VITA A DUE PASSI DAL MUOS» TRA NOTTI INSONNI E CELLULARI CHE NON FUNZIONANO

Un anziano niscemese vive a 300 metri dall’impianto militare Usa. Il nuovo faro non lo fa dormire la notte. Le onde elettromagnetiche mandano il tilt il defibrillatore. A casa è tagliato fuori dal resto del mondo, perché non è possibile usare né telefonino né internet

Il signor Salvatore Terranova è un uomo mite. Un pensionato che vorrebbe stare in pace nella propria casa in contrada Ulmo. Non ha fatto i conti col più temibile ed ingombrante vicino di casa che a Niscemi si potrebbe desiderare: il Muos e le 46 antenne NRTF. Col nuovo faro d’illuminazione i problemi sono aumentati. «Alla luce in fondo mi sono abituato – dice mestamente – ma il rumore dell’impianto è terribile e costante, a volte sono costretto ad andare a dormire da amici e parenti».

Anche per questi motivi il signor Terranova è dichiaratamente No Muos. Vicino di casa del presidio degli attivisti, vive a 300 metri in linea d’aria dall’antennone centrale di 150 metri. Una convivenza difficile quella con i militari americani. Le onde elettromagnetiche emanate dalle antenne NRTF mandano perennemente in tilt il defibrillatore cardiaco del signor Terranova. Di fronte a un’emergenza c’è da sperare di non essere a casa in quel momento.

«Da me – continua - non funzionano cellulari e tablet ed ho problemi costanti con la connessione. Mi hanno consigliato di comprare pc e iphone di ultima generazione, schermati, ma non me li posso permettere». L’anziano niscemese però non si è arreso. Anzi ha provato perfino a rendersi utile. «Avevo chiesto che mettessero una centralina Arpa da me, ma al Comune m’hanno detto che la richiesta dovevo farla personalmente a Palermo». Non solo.

A due passi dal discusso sistema di guerra, ha una posizione d’osservazione privilegiata. Racconta che «quando ci furono i controlli dell’Istituto superiore di Sanità ho visto solo gli americani ed un dipendente della base accanto gli scienziati italiani. Le antenne le accendevano a sei a sei e non tutte insieme»(la legge prevedeva che le verifiche andassero fatte alla massima potenza ndr).

Partecipando allo sciopero sociale che ha visto centinaia di niscemesi riversarsi nelle strade per chiedere diritti al posto di basi militari, il signor Terranova saluta in maniera frettolosa. «Ho una visita alla tiroide – spiega – da un anno ne soffro. Mia moglie invece è malata da cinque anni. Ora io non so se dipende dal Muos, però non è possibile aspettare un anno per avere un controllo sanitario».


FONTE : MERIDIONEWS

sabato 14 febbraio 2015

M.U.O.S. - IL TAR DI PALERMO DICE STOP


I giudici amministrativi di Palermo lo ritengono pericoloso per la salute


Lo hanno deciso i giudici del Tar di Palermo che hanno accolto il ricorso presentato dal Comune di Niscemi, provincia di Caltanissetta, contro l’installazione del Muos, ovvero il sistema di comunicazioni satellitari in fase di realizzazione Sicilia. Secondo i giudici il sistema sarebbe pericoloso per la salute dei cittadini, ipotesi caldeggiata da tempo anche dai tanti comitati locali sorti contro il Muos. ] PALERMO - Stop (per ora) al Muos. Lo hanno deciso i giudici del Tar di Palermo che hanno accolto il ricorso presentato dal Comune di Niscemi, provincia di Caltanissetta, contro l’installazione del Muos, ovvero il sistema di comunicazioni satellitari in fase di realizzazione Sicilia. Secondo i giudici il sistema sarebbe pericoloso per la salute dei cittadini, ipotesi caldeggiata da tempo anche dai tanti comitati locali sorti contro il Muos.  ( Leggi QUI l’articolo completo )


venerdì 31 ottobre 2014

NISCEMI, ALLARME DA UNO STUDIO: IL MUOS ALTERA LE CELLULE UMANE

Destano allarme i risultati preliminari di una ricerca condotta da due scienziati sulla emissione delle onde elettromagnetiche



NISCEMI. Allarmanti i risultati preliminari di uno studio condotto da due scienziati sugli effetti tumorali che possono causare le emissioni elettromagnetiche presenti nella zona adiacente al sistema di trasmissione Nrtf 46 della base militare della Marina statunitense di contrada Ulmo. In questo sito, dove recentemente è stato realizzato il contestatissimo Muos, sono funzionanti dal 1991 una quarantina di antenne tradizionali.
Sono proprio le onde elettromagnetiche di questi trasmettitori a essere state oggetto dello studio, commissionato da un gruppo di cittadini, al dottor Fiorenzo Marinelli, ricercatore presso l’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna, e al professor Massimo Caraddu del Politecnico di Torino. «Le conclusioni dello studio – fanno sapere i consiglieri Giuseppe Rizzo e Sandro Tizza, del gruppo consiliare Idv - confermano i gravissimi rischi per la salute umana determinati dal sistema di trasmissione Nrtf 46 KHz di Ulmo». Nel documento dei due ricercatori si legge: «I risultati mostrano una tendenza all’alterazione della regolazione genica delle cellule esposte al campo elettromagnetico di 46 KHz sia in laboratorio sia in campo.