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martedì 30 maggio 2017

SENTENZA STORICA SULL'ESPOSIZIONE AI CEM

SENTENZA STORICA
La sentenza del Tribunale di Verona è la prima che riconosce la correlazione tra una patologia neoplastica e l'esposizione a campi elettromagnetici non ionizzanti a bassa frequenza.
Ora nell'ambito dell'inquinamento elettromagnetico generato dalle basse frequenze i cosiddetti C.E.M.  , il giudice , in questo caso, riconosce la correlazione tra una malattia ematologica e l'esposizione alle basse frequenze emesse da una centrale adibita alla produzione di energia elettrica.
Comprendiamo molto bene  la fondamentale portata di questa sentenza soprattutto per chi è stato esposto ad induzioni magnetiche derivanti da ELETTRODOTTI, CABINE DI TRASFORMAZIONE, ecc., sembra quanto meno mutato il quadro legislativo ora sarebbe importante ed intelligente variare anche il quadro normativo perché :

L’ELETTROSMOG ESISTE ED E’ NOCIVO

IL GIUDICE HA RICONOSCIUTO IL NESSO CASUALE PERCHÉ ESISTONO LE EVIDENZE SCIENTIFICHE 

Ora nulla più come prima...


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VERONA. Una sentenza storica, che per la prima volta mette in relazione l’insorgere della patologia tumorale con l’esposizione a campi elettromagnetici con frequenza estremamente bassa (i Cem). .......
............................................... In prima battuta l’Inail aveva rigettato la richiesta di indennità, non riconoscendo la qualifica di malattia professionale. Di qui il ricorso, seguito da un team di assistenti molto qualificati: il professor Angelo Levis (già Ordinario di Mutagenesi Ambientale presso l’Università di Padova e presidente di Apple, l’Associazione Per la Prevenzione e Lotta all’Elettrosmog), il dottor Vincenzo Cordiano (specialista in Ematologia e in Medicina Interna presso l’Ospedale di Valdagno) e gli avvocati Cristina Guasti e Matteo Ceruti del Foro di Rovigo, esperti di diritto ambientale. La sentenza ha dato ragione al ricorrente, condannando l’Inail a corrispondergli l’indennizzo dovuto e le spese legali. La pronuncia del giudice Angeletti fa seguito alle recenti sentenze dei tribunali di Ivrea e Firenze e a quella della Corte d’Appello di Brescia con le quali è stato riconosciuto il nesso di causa tra l’insorgenza di patologie tumorali al cervello e l’esposizione alle onde elettromagnetiche emesse dai telefoni mobili (cellulari e cordless)............. leggi QUI l'articolo completo sul Mattino di Padova .


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Leggi QUI l’articolo completo su Verona Sera


FONTE : VERONA SERA 

giovedì 18 maggio 2017

TRIBUNALE DI FIRENZE : « L’USO SCORRETTO DEL CELLULARE E’ LA CAUSA DEL TUMORE AL CERVELLO »

La notizia è di circa un mese fa, ma non ne avevamo ancora parlato .
Il Tribunale di Firenze, sezione lavoro, ha condannato l'Inail, ( proprio come nel caso di Ivrea), a corrispondere una rendita da malattia professionale a un addetto alle vendite che per motivi di lavoro ha trascorso, per oltre 10 anni, 2-3 ore al giorno al telefono cellulare.

Il perito nominato dal tribunale e quello scelto dal lavoratore danneggiato hanno confermato, rileva l'avvocato che ha seguito il ricorso, "l'elevata probabilità di una connessione tra l'uso del telefono cellulare e la malattia insorta", scientificamente definita un neurinoma del ottavo nervo cranico.

FONTE :


giovedì 20 aprile 2017

TRIBUNALE DI IVREA: « L’USO SCORRETTO DEL CELLULARE E’ LA CAUSA DEL TUMORE AL CERVELLO »


L’abbiamo sempre sostenuto , ma non perché siamo “apprendisti stregoni “ (come afferma il politico brillante di turno ) ma semplicemente perché partendo dai problemi che può generare un elettrodotto abbiamo avuto modo di leggere e apprendere dai ricercatori e dalle ricerche scientifiche pubblicate che anche la telefonia cellulare espone a campi elettromagnetici ( in alta frequenza ) e che essendo più diffusa sul territorio appariva anche più pericolosa.
Ora il tribunale di Ivrea condanna l’Inail a corrispondere una rendita vitalizia da malattia professionale al dipendente di una azienda cui è stato diagnosticato il tumore dopo che per 15 anni ha usato il cellulare per più di tre ore al giorno senza protezioni stabilendo un nesso casuale tra l’uso del cellulare ( utilizzato in modo scorretto ) e il tumore benigno.
Importante anche la considerazione che viene fatta dallo studio legale che ha vinto la sentenza ovvero che è necessario farne un uso consapevole senza demonizzarlo.
E ora ??? sarebbe opportuno incominciare a parlare di danni da esposizione ad alte e basse frequenze ( e da tutto ciò che le generano ), ed incominciare a gettare le basi per una società più rispettosa del diritto alla salute.

Leggi qui sotto gli articoli :

QUI – sul FATTO QUOTIDIANO

QUI – sul CORRIERE DELLA SERA


QUI – su REPUBBLICA 

QUI – sul MESSAGGERO

QUI - su QUOTIDIANO.NET

venerdì 14 giugno 2013

ELETTRODOTTI - SENTENZA STORICA

Una sentenza storica quella emessa dal Consiglio di Stato a proposito dell’elettrodotto Dolo Camin. I comuni di Vigonovo, Saonara, Stra, Camponogara, Dolo e Fossò, da una parte, e i Comitati, dall’altra, dopo anni di lotta sono riusciti ad averla vinta su Terna e sui ministeri all’Ambiente, alle Attività produttive, delle Infrastrutture e Trasporti, nonché sulla Presidenza del Consiglio e sulla Regione Veneto. I ricorrenti si erano appellati contro i decreti ministeriali che avevano deciso la realizzazione dello sconcertante elettrodotto e avverso la sentenza del Tar del Lazio che quei decreti li aveva avallati.
E dire che Terna si era affrettata a dare inizio ai lavori e, ben convinta del suo strapotere, si faceva beffe di chi dubitava che la decisione del tribunale superiore potesse riformare la sentenza n. 4068 emessa dal Tar il 7 maggio 2012. Finalmente ha prevalso la ragione e il Comitato del Friuli Rurale che sin dal primo momento è sempre stato al fianco dei Comuni resistenti e degli amici del Comitati locali, plaude e festeggia con loro una vittoria che a ragione deve definirsi storica. A maggior ragione, per il fatto che a condurre la loro assistenza legale è stato lo stesso avvocato che difende i comuni contrari all’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest. Il Comitato per la Vita del Friuli Rurale si dice certo che la nuova Giunta regionale vorrà distinguersi da chi l’ha preceduta, per dare vita ad una serena revisione del progetto, più consona al valore ambientale delle nostre terre, alla realtà dei fabbisogni energetici e alla tecnologie in campo.
La fiducia nelle istituzioni e nel buon senso delle persone di buona volontà finirà per prevalere e poco importa se Terna ha voluto accelerare i tempi facendosi autorizzare da un inusuale decreto prefettizio l’accesso ai fondi dove fare quei necessari rilievi e sondaggi che evidentemente non ha mai fatto a tempo debito. Poco importa se per anni è riuscita a condizionare i media locali e, ancora oggi, a inondare la stazione ferroviaria di Udine con cartelloni pubblicitari magniloquenti, fatti apposta per acchiappare il consenso dei merli: noi affrontiamo gli eventi a piè fermo, armati di amore di Patria, di fiducia nella legalità e rincuorati dalla odierna sentenza del Consiglio di Stato.
Anche in Friuli Davide saprà vincere Golia e averla vinta su tutti i suoi camerieri e menestrelli!
Aldevis Tibaldi – Comitato per la Vita del Friuli Rurale

DIETRO LA VITTORIA

La battaglia legale sinora è costata 150mila euro

VIGONOVO – Oltre 150mila euro. È questa la spesa complessiva sostenuta da comuni, Comitati e da privati cittadini per i ricorsi presentati nelle varie fasi dibattimentali, prima al Tar del Lazio e poi al Consiglio di Stato. Gli oneri maggiori (45mila euro a testa) se li sono assunti le amministrazioni comunali di Vigonovo (Ve) e Saonara (Pd), i due paesi che con la realizzazione dell’elettrodotto avrebbero pagato più degli altri l’impatto ambientale nei loro rispettivi territori. (V.Com)



venerdì 19 ottobre 2012

18 Ottobre 2012 la CASSAZIONE RICONOSCE IL CELLULARE COME CAUSA DI CANCRO

Ho ricevuto da Paolo Orio vice-presidente dell'Associazione Italiana Elettrosensibili la seguente email che di seguito pubblico.


SENTENZA STORICA!!! della Corte di Cassazione che riconosce il nesso di causalità tra utilizzo del telefono cellulare e del cordeless e tumore del ganglio di Gasser
( neurinoma del trigemino) in un manager bresciano.
Anni di durissime battaglie per far emergere la verità in un contesto di giganteschi conflitti di interesse messi in atto dalle aziende di telefonia mobile ( che erano a conoscenza del problema da anni...).
Questo fondamentale riconoscimento da parte della Cassazione aprirà strade impensabili ,fino a poco tempo fa ,di natura giuridica ( e scientifica).
Ricordo come l'Organizzazione Mondiale della Sanità ,attraverso lo I.A.R.C, ha riconosciuto ( 31-5-2012) le alte frequenze ( cellulari,cordeless,wi-fi,etc..) come " possibili cancerogeni per l'uomo con livello di evidenza 2B". Ricordo inoltre come tutti gli studi scientifici pubblicati ,positivi per correlazione,riportano un incremento statisticamente significativo di aumento del rischio per tumori cerebrali ( glioblastomi ed astrocitomi) e neurinomi ( in particolare del nervo acustico) nei soggetti adulti. Ma nei bambini e negli adolescenti?. Una recente pubblicazione da parte di oncologi svedesi della Orebro University, ha dimostrato come un utilizzo precoce del cellulare iniziato sotto i 20 anni di età quintuplichi ( 5 volte!!) in età adulta lo sviluppo di tumori cerebrali. Appare pertanto quanto meno sconcertante la posizione del Ministero della Salute Italiana in quanto:

se questa sentenza è indubbiamente un passo avanti fondamentale per il riconoscimento dei danni oncologici provocati da esposizione a CEM ( campi elettro magnetici), bisogna purtroppo constatare che, a distanza di un anno, non c'è segno che sia in fase di realizzazione l''impegno per una "campagna di informazione indirizzata ad un uso appropriato e non smodato e indiscriminato del telefono cellulare" che il Ministero della Salute per mezzo del Consiglio Superiore di Sanità si era impegnato a realizzare col comunicato n.226 del 15.11.2011 reso però noto solo il mattino successivo alla trasmissione di Report sull''argomento (27.11.11) e ripreso da varie testate giornalistiche (La Repubblica del 28.11.11; Il Sole 24Ore, La Nazione, Il Carlino, Il Giorno e altri, tutti del 29.11.11). Impegno ribadito anche di recente in risposta al quesito posto al Ministero da un Avvocato colpito da tumore al cervello dopo uso intenso e prolungato del cellulare (La Gazzetta del Mezzogiorno del 08.10.12).
Dott.Paolo Orio
vice-presidente Associazione Italiana Elettrosensibili

giovedì 18 ottobre 2012

LA CASSAZIONE AMMETTE CHE L'ELETTROSMOG CAUSA INVALIDITA'

Confermata in Cassazione la sentenza di Brescia"I Campi Elettromagnetici non vanno più sottovalutati"


La sentenza 3 della Corte di Cassazione , sez. Lavoro, 12 ottobre 2012, n. 17438 getta una nuova prospettiva sul riconoscimento delle malattie professionali causate da elettrosmog.

In sostanza, come informa ReteNo Elettrosmog:

La Cassazione conferma la sentenza della Corte di Appello di Brescia del 22.12.2009 che condannò l’INAIL a corrispondere ad un manager la rendita per malattia professionale prevista per l’invalidità all’80% legata all’uso di cordless e cellulari per motivi professionali.

Questa la vicenda da cui la Cassazione è partita: nel 2009 la Corte di Appello di Brescia Con sentenza del 10 - 22.12.2009 condannò l’INAIL a corrispondere al Sig. M.I la rendita per malattia professionale con invalidità all’80% riconoscendo la correlazione tra l’uso protratto di cellulari e cordless per motivi professionali e l’insorgere del “neurinoma del Ganglio di Gasser”.

FONTI :