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venerdì 30 dicembre 2022

WiFi Related Radiofrequency Electromagnetic Fields Promote Transposable Element Dysregulation and Genomic Instability in Drosophila melanogaster


Il 13 dicembre è stato pubblicato uno studio (
innovativo nel suo genere) svolto da ricercatori dell'Università La Sapienza di Roma sulla genotossicità del Wi-Fi ovvero definisce nel dettaglio gli effetti sul DNA dell'esposizione ai campi elettromagnetici in alta frequenza generati da sistemi Wi-Fi e paragonabili a quelli generati dei cellulari.

Lo studio è stato condotto sulle drosofile, ovvero sui moscerini della frutta, perché considerati degli elementi "standard" per gli studi di tossicità (come ad esempio studi su farmaci o sostanze chimiche) e dei quali si conosce molto bene il loro metabolismo ed apre muove prospettive sui criteri di sicurezza da adottare nei riguardi di esposizioni alle radiazioni da radiofrequenza. I ricercatori, infatti, hanno esposto le drosofile ad un router comune, come quelli che si trovano normalmente nelle case e negli uffici, e hanno osservato le modificazioni genetiche.
Questa ricerca è stata finanziata da borse di studio per progetti di ricerca della Sapienza Università di Roma (LP e UC) inoltre gli autori dichiarano assenza di conflitto di interesse e come si può leggere nel documento pubblicato i finanziatori non hanno avuto alcun ruolo nella progettazione dello studio; nella raccolta, analisi o interpretazione dei dati; nella stesura del manoscritto o nella decisione di pubblicare i risultati, tutte condizioni fondamentali per poter considerare attendibile uno studio scientifico.

clicca QUI per accedere direttamente alla pubblicazione sul sito di pubmed.gov

clicca QUI per accedere direttamente alla pubblicazione sul sito dell'Università La Sapienza di Roma

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                                 WiFi Related Radiofrequency Electromagnetic Fields Promote Transposable Element Dysregulation and Genomic Instability in Drosophila melanogaster

Affiliations

Affiliations

  • 1 Department of Biology and Biotechnology "C. Darwin", Sapienza University of Rome, 00185 Rome, Italy.
  • 2 National Research Council of Italy (CNR), Istituto di Genetica Molecolare (IGM), 40136 Bologna, Italy.
  • 3 ICEMS-CIRPS (Centro Interuniversitario di Ricerca Per lo Sviluppo Sostenibile), 00038 Valmontone (Rome), Italy.
  • 4 ECERI (European Cancer Environment Research Institute), 1000 Bruxelles, Belgium.

Articolo PMC gratuito

Astratto

L'esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza artificiale (RF-EMF) è notevolmente aumentata negli ultimi anni, promuovendo così un crescente interesse scientifico e sociale nell'approfondire l'impatto biologico dei campi elettromagnetici sugli organismi viventi. L'attuale legislazione che disciplina l'esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza si basa esclusivamente sui loro effetti termici, senza considerare i possibili effetti nocivi non termici sulla salute derivanti dall'esposizione a lungo termine ai campi elettromagnetici. In questo studio abbiamo studiato gli effetti biologici non termici dell'esposizione indoor di basso livello a RF-EMF prodotti dalle tecnologie wireless WiFi, utilizzando Drosophila melanogastercome sistema modello. Le mosche sono state esposte a radiofrequenza a 2,4 GHz in un dispositivo a celle elettromagnetiche trasversali (TEM) per garantire campi controllati omogenei. I segnali sono stati continuamente monitorati durante gli esperimenti e regolati a livelli non termici. I risultati di questo studio dimostrano che la radiazione elettromagnetica WiFi provoca un'estesa decondensazione dell'eterocromatina e quindi una perdita generale di silenziamento epigenetico degli elementi trasponibili sia nei tessuti germinali che neurali. Inoltre, i nostri risultati forniscono la prova che i campi elettromagnetici a radiofrequenza correlati al WiFi possono indurre accumulo di specie reattive dell'ossigeno (ROS), instabilità genomica e anomalie comportamentali. Infine, dimostriamo che la radiazione WiFi può entrare in sinergia con Ras V12per guidare la progressione e l'invasione del tumore. Tutti insieme, questi dati indicano che le radiazioni a radiofrequenza emesse dai dispositivi WiFi potrebbero esercitare effetti genotossici sulla Drosophila e porre le basi per esplorare ulteriormente gli effetti biologici delle radiazioni elettromagnetiche WiFi sugli organismi viventi.

lunedì 16 luglio 2018

FIRMA L'APPELLO PER NON INSTALLARE LE RETI WI-FI NELLE SCUOLE COLPITE DA TERREMOTO



L'Associazione Sottocorno invita a firmare la petizione 


"Presidente del Consiglio dei Ministri: Reti cablate nelle scuole colpite da terremoto. No wifi nelle scuole italiane"

Aiuta ad arrivare al quorum l'obiettivo è quello di raggiungere 649 firme 

Per leggere e firmare la petizione clicca QUI:   https://chn.ge/2NOtD5I


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Promuoviamo l’installazione di reti cablate nelle scuole colpite dal terremoto in Abruzzo. Disattiviamo le reti wifi nelle scuole italiane
In seguito alla diffusione della tecnologia wireless, la popolazione mondiale è oggi esposta in modo massiccio e crescente ai campi elettromagnetici ad alta frequenza (RF-CEM) emessi da cellulari, cordless, tablet, wifi, ripetitori, smart meter, etc. L’inquinamento elettromagnetico colpisce soprattutto i bambini che, a parità di esposizione, assorbono maggiormente le RF rispetto agli adulti.
Nel 2011 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), afferente all’OMS, classifica le radiofrequenze (RF) come “possibile cancerogeno per l’uomo” (gruppo 2B).
Questa classificazione tiene conto solo degli effetti termici acuti (cioè correlati al riscaldamento dei tessuti) e non ......................
Leggi e firma QUI la petizione promossa da Fabia Del Giudice

giovedì 14 settembre 2017

SMARTPHONE A SCUOLA - DOV'È PRINCIPIO DI PRECAUZIONE ?

Pubblichiamo questo articolo, che condividiamo, uscito dopo che il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli annuncia che a breve sarà possibile utilizzare lo smartphone a scuola, nonostante i tanti pareri contrari a causa del rischio elettrosmog e in barba a qualsiasi principio di precauzione.

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"Da venerdì prossimo una commissione ministeriale s'insedierà per costruire le linee guida dell'utilizzo dello smartphone in aula. Entro breve tempo avrò le risposte e le passerò con una circolare agli istituti" annuncia in una intervista a La Repubblicail ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, che considera ilcellulare a scuola "uno strumento che facilita l'apprendimento, una straordinaria opportunità".
L'idea della Fedeli è infatti quello di trasformare lo smartphonein un "nuovo strumento didattico", alla faccia del "principio di precauzione" visti i rischi del Wi-Fi in classe, dove un alunno rimane seduto anche per 8 ore.

Da ricordare infatti che "l'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato nel 2011 la radiofrequenza come 'possibile cancerogeno per l'uomo' in Classe 2B e nel 2014 nuove pubblicazioni scientifiche suggeriscono una classificazione maggiore: uno studio italiano propone di considerare la radiofrequenza 'probabile cancerogeno per l'uomo', uno studio svedese e uno francese propongono la classificazione come 'sicuro cancerogeno per l'uomo'", come si sottolineava in una petizione promossa dalla Rete No Elettrosmog Italia.

Un'altro studio, invece,sostiene che i bambini e gli adolescenti sono maggiormente a rischio se esposti a dispositivi che irradiano microonde (MWR), emesse anche da dispositivi wireless (Wi-Fi) come smartphone e telefoni senza fili.
La Fedeli inoltre non ricorda che è stato proprio il Consiglio Superiore di Sanità a chiedere ai genitori di far utilizzare ai figli il telefono cellulare solo in "situazioni di vera necessità".
Senza contare che entro il 2017 l'Istituto Ramazzini pubblicherà i dati sull'eventuale nesso casuale tra cellulari e tumori, che obbligherà finalmente il governo a regolamentare i dispositivi mobili come impone la legge 36 del 2001.

A considerare l'uso degli smartphone a scuola "un provvedimento pericolosissimo" è anche il Codacons, che sottolinea: "Al pari dei cellulari, anche le sigarette o i prodotti alcolici fanno parte del mondo dei ragazzi: allora perché, seguendo il criterio del ministro, non consentire di fumare e bere durante le lezioni?".
Il presidente Carlo Rienzi sottolinea poi che tale concessione rischia infatti "di portare i ragazzi alla perdita della capacità di pensare, leggere e scrivere in modo indipendente dai telefonini".

L'associazione dei consumatori ricorda inoltre che "diverse sentenze dei tribunali italiani (una in Cassazione e una in primo grado, ndr) hanno confermato i pericoli per la salute determinati dagli smartphone, specie quelli di ultima generazione, che hanno un impatto biologico 4 volte maggiore, perché trasmettono contemporaneamente su più frequenze, per inviare dati, immagini, ecc, riconoscendo il nesso tra insorgenza del tumore e uso del telefonino".

"Per tale motivo - avverte Rienzi - se il ministro Fedeli consentirà l'ingresso degli smartphone nelle scuole, si assumerà le responsabilità penali delle conseguenze sulla salute degli studenti, ed invitiamo già da oggi i professori, se non vogliono rispondere dei danni arrecati agli alunni, a rifiutare categoricamente l'uso dei cellulari nelle scuole".

FONTE : MAINFATTI.it

lunedì 19 dicembre 2016

WI-FI, IL RISCHIO DEL PREMIER E LA “PRECAUZIONE” DEI SINDACI

Pubblichiamo la lettera / articolo di Maurizio Martucci pubblicata sul sito dell’associazione A.M.I.C.A., e anche se il premier è cambiato da alcuni giorni il testo rimane di attualità

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Dopo Livio Tola (Sindaco di Borgofranco di Ivrea) anche Chiara Appendino (neo primo cittadino di Torino) s’è detta perplessa sulla sicurezza per la salute pubblica minacciata dalle emissioni elettromagnetiche del segnale Wi-Fi: è stata oggetto di un deciso attacco mediatico, soprattutto sui social networks, a cui ha fatto seguito pure una frecciatina sferrata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, apertamente in sostegno del wireless ubiquitario col Piano Banda Larga e Ultra Larga (oltre alla Scuola Digitale).
Le preoccupazioni di Tola (ieri) e di Appendino (oggi) per la tossicità ambientale, si ispirano non solo al Principio di Precauzione, ma soprattutto alle sempre più numerose evidenze scientifiche indipendenti che richiamano i governanti alla prudenza nel pianificare politiche pubbliche d’uso indiscriminato dei sistemi di comunicazione con tecnologia senza fili, considerata la pericolosità delle emissioni elettromagnetiche, soprattutto nei soggetti più a rischio (negli ospedali, scuole). Per questo, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro s’è vista recapitare la richiesta di classificare la radiofrequenza come ‘possibile cancerogeno per l’Uomo’, cioè in Classe 2B.
Non solo. Nel 2015 un gruppo di 238 scienziati provenienti da 38 nazioni nel mondo ha presentato un articolato appello alle Nazioni Unite e all’Organizzazione Mondiale della Sanità per ‘adottare norme di protezione a tutela della salute pubblica’ al fine di contenere l’esposizione dai campi elettromagnetici e della tecnologia wireless (WLAN e Wi-Fi).
In Italia un invito analogo è stato lanciato da una nutrita task force sui campi elettromagnetici (promossa tra gli altri da AMICA) che ha visto uniti nell’accorata istanza 70 tra medici, scienziati e ricercatori, supportati da numerose associazioni e comitati, che hanno chiesto al Premier Matteo Renzi di ‘non attuare il rilassamento dei livelli di protezione della popolazione dai campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde’.

Maurizio Martucci

venerdì 8 gennaio 2016

IVREA, ELIMINATO IL WI-FI A SCUOLA. PER IL SINDACO È “PERICOLOSO PER LA SALUTE”

Livio Tola ha vietato la connessione wireless negli istituti elementari e medie di Borgofranco d'Ivrea per la "possibile pericolosità". "Se studi più approfonditi assicureranno il contrario sarò il primo ad esserne felice e a ripristinare la connessione"
Il Wi-Fi fa male e va eliminato dalle scuole. Lo ha deciso Livio Tola, sindaco di Borgofranco d’Ivrea, comune di 3.758 abitanti in provincia di Torino, che ha vietato la connessione wireless negli istituti elementari e medie del paese.
Il primo cittadino ha spiegato che la decisione, condivisa da tutta la maggioranza, è stata presa a seguito di alcuni studi sulla “possibile pericolosità per la salute pubblica delle onde elettromagnetiche generate con la connessione attraverso il Wi-Fi”. “Non siamo contrari alla tecnologia” ha sottolineato il sindaco, “la nostra è una scelta basata sul principio di precauzione“. Nel dubbio quindi ha deciso di cablare le reti e cancellare i collegamenti senza fili, seguendo l’esempio di alcune scuole francesi e tedesche, mantenendo tuttavia la possibilità di connettersi ad Internet attraverso il cavo Lan, così da non precludere l’attività didattica.
Una decisione che comunque non è definitiva, ha puntualizzato Tola, presa “in attesa di capire la reale pericolosità o meno”. E se “studi più approfonditi assicureranno la non pericolosità” il sindaco ha promesso che sarà “il primo ad esserne felice e a ripristinare la connessione”.



( Leggi QUI anche l'articolo del CORRIERE DELLA SERA )

domenica 26 aprile 2015

L’ASSOCIAZIONE MEDICA CALIFORNIANA CHIEDE STANDARD DI SICUREZZA PIÙ STRINGENTI PER LE RADIOFREQUENZE NEGLI USA

Chiede in particolare di rivedere quanto non emerso negli standard attuali, ovvero considerare gli effetti non-termici , alla luce sia della classificazione 2B dello IARC che della pubblicazione di ricerche epidemiologiche che evidenziano con sempre più forza un nesso casuale tra radiofrequenze e danni tumorali.

Nell'agosto del 2013 l'Accademia Americana di Pediatria aveva lanciato analogo allarme e richiesta, senza alcun riscontro da parte del Governo.

Ne da notizia sul suo blog la RETE ELETTROSMOG-FREE ITALIA che commenta così i risultati di un evento analogo in Italia :”In Italia debbo dire che ha scaturito l'effetto esattamente opposto:  primo vanificando il sistema di misurazione (ora abbiamo la media giornaliera della esposizione!) e secondo - in itinere - la decuplicazione dei limiti di esposizione !!!”

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Monday, April 13, 2015

California Medical Association Calls for Stronger Wireless Communication Safety Standards

 

The California Medical Association (CMA) adopted a resolution that calls for re-evaluation of the safety standards for wireless communications in the U.S.
The Federal safety standards for wireless communications were designed to protect humans from the heating, or thermal, risks caused by exposure to microwave radiation. However, thousands of peer-reviewed studies have found bio-effects from exposure to low intensity, non-thermal levels of microwave radiation. Moreover, three independent, case-control studies have found a two-fold increased risk of brain cancer among adults who have used cell phones for ten or more years. And one study found a three-fold risk of brain cancer after 25 years of cell phone and cordless phone use.
In 2011, the World Health Organization’s International Agency for Research on Cancer declared that radio frequency energy is "possibly carcinogenic to humans", largely based upon the cell phone research.
The CMA’s “Wireless Communications Public Safety Standards Reevaluation” resolution “supports efforts to reevaluate microwave safety exposure levels associated with wireless communication devices, including consideration of adverse non-thermal biologic and health effects from non-ionizing electromagnetic radiation used in wireless communications.” In addition, the CMA “supports efforts to implement new safety exposure limits for wireless devices to levels that do not cause human or environmental harm based on scientific research.”
The CMA House of Delegates and Board of Trustees adopted the resolution, number 107-14, on December 7, 2014.  Cindy Lee Russell, M.D. introduced the resolution which she co-authored along with Ken Yew, M.D.
According to Dr. Russell:
"Physicians and scientists have recognized for years the dangers of ionizing radiation from x rays and nuclear weapons. Tissue is directly damaged causing cancer and a wide range of other health effects. The non ionizing microwave radiation from  wi fi routers, ipads, cell phones and cell towers has been thought to be harmless until the last few decades as a rapidly growing body of peer reviewed research has shown very troubling biological and health effects from even low levels of exposure. The studies have shown negative effects on cell structures, brain function, animals, and plants. Many experts feel this is a looming public health problem as the use of wireless technology swiftly rises in our homes, offices and schools. EMF standards need to be reevalauted and designed for safety based on the biologic effects on living structures not on heat as is now currently being done."
In August, 2013, the American Academy of Pediatrics, a professional organization representing 60,000 physicians, sent a letter to the FCC and the FDA urging the FCC to adopt radiation standards that: 
·                     "Protect children’s health and well-being ... Current FCC standards do not account for the unique vulnerability and use patterns specific to pregnant women and children. It is essential that any new standard for cell phones or other wireless devices be based on protecting the youngest and most vulnerable populations to ensure they are safeguarded throughout their lifetimes.
·                     Reflect current use patterns. The FCC has not assessed the standard for cell phone radiation since 1996 ... Many children, adolescents and young adults, now use cell phones as their only phone line and they begin using wireless phones at much younger ages. Pregnant women may carry their phones for many hours per day in a pocket that keeps the phone close to their uterus. Children born today will experience a longer period of exposure to radio-frequency fields from cellular phone use than will adults, because they start using cellular phones at earlier ages and will have longer lifetime exposures. FCC regulations should reflect how people are using their phones today.
·                      Provide meaningful consumer disclosure. The FCC has noted that it does not provide consumers with sufficient information about the RF exposure profile of individual phones to allow consumers to make informed purchasing decisions. The current metric of RF exposure available to consumers, the Specific Absorption Rate, is not an accurate predictor of actual exposure. AAP is supportive of FCC developing standards that provide consumers with the information they need to make informed choices in selecting mobile phone purchases, and to help parents to better understand any potential risks for their children. To that end, we support the use of metrics that are specific to the exposure children will experience." (http://apps.fcc.gov/ecfs/document/view?id=7520941318 )

Four resolutions signed by scientific experts who have published research on wireless radiation and health in scientific journals were submitted to the FCC. The resolutions call on governments to issue stronger regulations on wireless radiation, especially cell phone radiation. The declarations were signed by 98 scientists. For more information, see “Why We Need Stronger Cell Phone Radiation Regulations--98 Scientific Experts Who Signed Resolutions at http://www.saferemr.com/2014/08/why-we-need-stronger-cell-phone_4.html .”
Since 1997, twenty-two declarations have been signed by scientists and health professionals calling for stronger cell phone radiation regulations. For more information on these declarations, see http://www.magdahavas.com/international-experts-perspective-on-the-health-effects-of-electromagnetic-fields-emf-and-electromagnetic-radiation-emr/.
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Wireless Communications Safety Standards
California Medical Association (CMA) Resolution 107-14, Adopted December 7, 2014
     Resolved 1: That CMA supports efforts to reevaluate microwave safety exposure levels associated with wireless communication devices, including consideration of adverse non-thermal biologic and health effects from non-ionizing electromagnetic radiation used in wireless communications; and be it further

     Resolved 2: That CMA supports efforts to implement new safety exposure limits for wireless devices to levels that do not cause human or environmental harm based on scientific research.
CALIFORNIA MEDICAL ASSOCIATION HOUSE OF DELEGATES 2014
Wireless Communications Public Safety Standards Reevaluation
Introduced by Cindy Lee Russell, M.D.
Authored by Cindy Lee Russell, M.D. Cindyleerussell@gmail.com and Ken Yew, M.D. ken_yew@yahoo.com
resolutions@cmanet.org
The CMA resolution (including 62 references) can be found on the Parents for Safe Technology web site.
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Wi Fi in Schools: Are we Playing it Safe with our Kids?  

Cindy Russell, MD, The Bulletin (Santa Clara County/Monterey County Medical Association), March/April 2015, pp. 16-21.
Dr. Russell discusses the research which led to the adoption by the California Medical Association of the resolution calling for stronger wireless communication standards.

http://bit.ly/1HtJ9eU

FONTE : www.saferemr.com




venerdì 17 aprile 2015

SI PARLA DI BUONA SCUOLA, MA IL DECRETO SVILUPPO DEL 2012 AUMENTA IL RISCHIO DA ELETTROSMOG

I medici, gli scienziati e le associazioni chiedono di "riportare la misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti anziché di 24 ore, questa richiesta riguarda anche gli edifici scolastici che per legge devono tenere sotto controllo gli effetti dell’elettrosmog.

In particolare sappiamo che l'attuale limite italiano per le radiofrequenze è di 6 Volt per metro per i luoghi ove si soggiorna per più di 4 ore.
A tal proposito in un articolo pubblicato su Repubblica.it il 26 febbraio, stabilito dal Dpcm dell'8 luglio del 2003, era riferito a una misurazione calcolata su una media di 6 minuti, che è il tempo in cui avviene la compensazione degli effetti termici dei campi elettromagnetici. Nel 2012 l'allora Governo Monti decise con il Decreto Sviluppo, e senza alcuna valutazione di carattere sanitario, di innalzare il tempo di misurazione dei campi a 24 ore, creando di fatto un artificio per aumentare i limiti di legge: di notte le antenne hanno emissioni molto basse perché i dispositivi mobili non sono in uso e tali valori compensano i limiti più elevati delle ore diurne nel calcolo della media". Quindi questi limiti aumentati possono elevare anche nelle scuole il livello di rischio da elettrosmog.
Nel caso specifico degli edifici scolastici il Decreto Sviluppo del 2012 risulta nel complesso incongruente con le tesi di messa in sicurezza delle scuole, tanto decantate nelle recenti riforme.

sabato 11 aprile 2015

EFFECTS OF 2.4 GHz RADIOFREQUENCY RADIATION EMITTED FROM WI-FI EQUIPMENT ON microRNA EXPRESSION IN BRAIN TISSUE.

In questo articolo di recente pubblicazione, si evidenzia un danno a carico delle MicroRNAs del tessuto cerebrale dei topi esposti alle frequenze del wi-fi (2.4 Ghz) AL CONTRARIO DI CHI CONTINUA A SOSTENERE UN SOLO AUMENTO DELLA TEMPERATURA SULLA PELLE.
Gli autori, nelle conclusioni, sottolineano come questo specifico tipo di danno possa essere incluso nella genesi di malattie neurodegenerative.
Si ricorda che l'esposizione 24/24 ore delle cavie è proseguita per 1 (solo) anno 

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Int J Radiat Biol. 2015 Mar 16:1
EFFECTS OF 2.4 GHz RADIOFREQUENCY RADIATION EMITTED FROM WI-FI EQUIPMENT ON microRNA EXPRESSION IN BRAIN TISSUE.

ABSTRACT

PURPOSE:
MicroRNAs (miRNAs) play paramount role in growth, differentiation, proliferation and cell death by suppressing one or more target genes. However, their interaction with radiofrequencies is still unknown. The aim of this study was to investigate the long term effects of radiofrequency radiation emitted from a Wireless Fidelity (Wi-Fi) system on some of the miRNAs in brain tissue.
MATERIALS AND METHODS:
The study was carried out on sixteen Wistar Albino adult male rats by dividing them into two groups such as sham (n: 8) and exposure (n: 8). Rats in the exposure group were exposed to 2.4 GHz radiofrequency (RF) radiation for 24 hours a day for twelve months (one year). The same procedure was applied to the rats in the sham group except the Wi-Fi system was turned off. Immediately after the last exposure, rats were sacrificed and their brains were removed. miR-9-5p, miR-29a-3p, miR-106b-5p, miR-107, miR-125a-3p in brain were investigated in detail.
RESULTS:
The results revealed that long term exposure of 2.4 GHz Wi-Fi radiation can alter expression of some of the miRNAs such as miR-106b-5p (adjP* = 0,010) and miR-107 (adjP* = 0,005). We observed that mir 107 expression is 3.3 times and miR-106b-5p expression is 3.65 times lower in the exposure group than in the control group. However, miR-9-5p, miR-29a-3p and miR-125a-3p levels in brain were not altered.
CONCLUSION:
Long term exposure of 2.4 GHz RF may lead to adverse effects such as neurodegenerative diseases originated from the alteration of some miRNAs expression and more studies should be devoted to the effects of RF radiation on miRNAs expression levels.

martedì 31 marzo 2015

COMUNICATO STAMPA DELL'UNIONE GLOBALE PER BLOCCARE LO SVILUPPO DELLE RADIAZIONI DALLO SPAZIO

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa dell'Unione Globale per Bloccare lo Sviluppo delle Radiazioni dallo Spazio - Global Union Against Radiation Deployment from Space (GUARDS)
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La prevista distribuzione globale di Wi-Fi dallo spazio potrebbe distruggere lo strato di ozono, inasprire i cambiamenti climatici e minacciare la vita sulla Terra
  
25 marzo 2015

    Cinque società si stanno organizzando per fornire, entro i prossimi tre o quattro anni, una copertura globale di Wi-Fi ad alta velocità proveniente dallo spazio. Secondo la coalizione internazionale di associazioni, recente formata, la Global Union Against Radiation Deployment from Space (GUARDS) ovvero l'Unione Globale per bloccare lo Sviluppo di Radiazioni dallo Spazio (GUARDS), tutto questo rappresenta un vero e proprio incubo per la salute pubblica e per l’ambiente.
    Secondo GUARDS, i collegamenti satellitari necessari a distribuire questi servizi potrebbero mettere in pericolo lo strato di ozono e potrebbero contribuire significativamente ai cambiamenti climatici. I gas di scarico dei razzi contengono cloro che distrugge l'ozono, vapore acqueo (un gas a effetto serra) e particelle di ossido di alluminio che si depositano sulle nuvole nella stratosfera. Nei fumi di scarico dei razzi si osserva, infatti, la completa distruzione dell'ozono.
    Secondo Aleksandr Dunayev della Agenzia Spaziale Russa, citato dal New York Times (14 maggio 1991, pag. 4) "Circa 300 lanci dello Space Shuttle ogni anno sarebbero una catastrofe e lo strato di ozono andrebbe completamente distrutto."
    Nei primi anni '90, nel mondo si  effettuavano in media solo 12 lanci di razzi all'anno. Mantenere una flotta di 4.000 satelliti nello spazio, ciascuno con una durata prevista di cinque anni, potrebbe comportare un numero di lanci ogni anno tale da creare una catastrofe ambientale.
    Un'altra preoccupazione di GUARDS è lo stesso Wi-Fi. Benché venga ritenuto da molti come un servizio di grande valore, il Wi-Fi funziona con radiazioni pulsate a microonde, simili a quelle utilizzate dai forni a microonde. Numerosi studi scientifici dimostrano che le radiazioni da radiofrequenza e da microonde possono avere un ruolo nella riduzione delle foreste, nella scomparsa di rane, di pipistrelli, di api da miele e nella minaccia di estinzione del passero comune oltre che provocare altri danni al DNA nell'Uomo. E' di vitale importanza per la vita sulla Terra che si diminuiscano queste radiazioni.
    "Il corpo umano", sostiene il dottor Gerard J. Hyland, dell'Università di Warwick, nel Regno Unito, "è uno strumento elettrochimico con una estrema sensibilità", sottolineando che, come una radio, può essere disturbato dalle radiazioni a cui è esposto. Se un segnale elettromagnetico può azionare un dispositivo meccanico, infatti, può disturbare anche ogni cellula del corpo umano.
    Il 7 febbraio 2014 il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti ha dichiarato, in riferimento ai limiti estremi che disciplinano la radiazione utilizzate dal Wi-Fi, che "gli standard di sicurezza per le radiazioni elettromagnetiche della Federal Communications Commission (FCC) continuano a basarsi solo sugli effetti termici, che rappresentano un criterio ormai vecchio di quasi 30 anni e oggi inapplicabile".
    Nel 2011 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato, inoltre, le radiazioni emesse dai telefoni cellulari, Wi-Fi, e da altre tecnologie wireless come possibili cancerogene per l'Uomo (Classe 2B). Recenti studi scientifici hanno concluso che sarebbe più appropriata la classificazione della radiofrequenza come cancerogeno certo (Classe 1A). Ciononostante, i progetti di un Wi-Fi globale dallo spazio renderebbero l'esposizione a queste onde elettromagnetiche praticamente ubiquitaria ed ineludibile.
    Una recente lettera inviata al Comitato Economico e Sociale Europeo da 88 associazioni, che rappresentano tutte insieme oltre un milione di persone, denuncia che i governi stanno tradendo la fiducia della popolazione ignorando i pericoli delle radiazioni a radiofrequenza e microonde.
    L’intento di GUARDS è quello di bloccare i piani di sviluppo del Wi-Fi globale, che costituirebbero una sperimentazione non consensuale sugli esseri umani e, dunque, una violazione dei diritti umani secondo il Codice di Norimberga.

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CHI SIAMO: Global Union Against Radiation Deployment from Space (GUARDS)
GUARDS è una coalizione internazionale di diverse associazioni che hanno creato un coordinamento per fermare i piani di sviluppo del Wi-Fi globale dallo spazio che minaccia la vita sulla Terra.
Contatto: Ed Friedman, Maine USA, 207-666-3372 edfomb@comcast.net
Contatto in Italia: Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (AMICA)

Fonti bibliografiche

Salute umana

Il Rapporto BioInitiative (1500 pagine) sugli effetti sulla salute della radiofrequenza e delle microonde è stato pubblicato nel 2007 con un aggiornamento nel 2012. Gli autori sono 29 scienziati provenienti da dieci paesi. Hanno pubblicato migliaia di studi che mostrano l’interferenza con i processi chimici nel corpo, delle radiofrequenze con numerosi effetti tra cui alterazioni genetiche, cancro, disfunzioni immunitarie, danni neurologici, e infertilità. Il Rapporto è disponibile all'indirizzo: www.bioinitiative.org.

Lettera Avviso inviata nel mese di febbraio 2015 al Comitato Economico e Sociale Europeo da 88 organizzazioni (tra cui AMICA) riguardo il tradimento della fiducia dei cittadini da parte delle istituzioni che ignorano gli effetti delle radiazioni da radiofrequenza e da microonde. Disponibile all'indirizzo: http://www.radiationresearch.org/images/rrt_articles/EM-Radiation-Research-Trust-Letter-of-Notice-Served-on-Mr-Richard-Adams.pdf

L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), un comitato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha classificato le radiazioni da radiofrequenza, compresa quella emessa dalla tecnologia wireless, come possibile cancerogeno per l'uomo in Classe 2B.

Il medico inglese Erica Mallery-Blythe ha scritto un ottimo rapporto sulla Elettrosensibilità che si stima colpisca attualmente il 5% della popolazione mondiale: www.iemfa.org/wp-content/pdf/Mallery-Blythe-v1-EESC.pdf

Il 7 febbraio 2014, il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti ha dichiarato, in riferimento ai limiti estremi che disciplinano la radiazione utilizzati dal WiFi, che "gli standard di sicurezza per le radiazioni elettromagnetiche della Federal Communications Commission (FCC) continuano a basarsi sugli effetti termici, un criterio ormai vecchio di quasi 30 anni  e oggi inapplicabile". Fonte. http://www.ntia.doc.gov/files/ntia/us_doi_comments.pdf

Ambiente

Studi dimostrano che la radiazione da radiofrequenza danneggia l'ambiente, sia la flora che la fauna.
Fonti:

Il 31 ottobre 2014 è stata presentata alla Manitoba Entomological Society la revisione di 91 studi sugli effetti delle radiazioni da radiofrequenza e da microonde su api, insetti, uccelli, ecc .
Fonte: https://groups.google.com/forum/#!topic/ mobilfunk_newsletter / 0RUPGTI4qQY

Sulla riduzione dell'ozono e il cambiamento climatico da gas di scarico dei razzi: http://www.eucass-proceedings.eu/articles/eucass/pdf/2013/01/eucass4p657.pdf

Piani di sviluppo del Wi-Fi dai satelliti

Le cinque aziende che cercano di fornire radiazioni Wi-Fi globale dallo spazio sono:
SpaceX: 4000 satelliti, ad un altezza di 750 miglia http://www.spacex.com/
OneWeb: 2.400 satelliti, ad un altezza di 500-590 miglia http://www.oneweb.world/
Google: 200.000 palloni ad alta quota (62.500 piedi) ("Progetto Loon") http://www.google.com/loon/

Outernet: microsatelliti a bassa orbita https://www.outernet.is/en/